Mercoledì 11 Settembre 2024

In Italia c’è chi vorrebbe abolire il canone radiotelevisivo, che pure è uno tra i più bassi, se non il più basso, in Europa. In Austria l’hanno già fatto. In Austria il canone è circa il triplo di quello italiano, nonostante l’offerta di programmi sia largamente inferiore (4 canali, contro 14 in Italia), ma dal prossimo anno non si pagherà più.

La soluzione austriaca, tuttavia, non può essere presa a modello dagli abolizionisti italiani, perché in questo Paese al posto del canone si pagherà un’imposta equivalente. E, trattandosi di un’imposta e non di un canone, la pagheranno tutti, anche quelli che non hanno un televisore o una radio. Finora gli utenti tenuti a pagare il canone erano 3,2 milioni, mentre l’imposta sostitutiva colpirà 400.000 “non utenti” in più.

Ma ciò non significa che l’Orf – l’emittente radiotelevisiva pubblica – incasserà soldi in più, perché il canone trasformato in tributo sarà leggermente inferiore: si stima intorno ai 15 euro al mese (180 euro all’anno) a partire dal 1. gennaio 2024, al posto degli attuali 22,45. In sostanza, pagheranno tutte le famiglie, anche se sprovviste di televisore, pagheranno però di meno e l’Orf incasserà di meno. Di conseguenza l’emittente pubblica sarà costretta a un taglio delle spese (e dei servizi) nell’ordine dei 325 milioni di euro.

Tra i “servizi” destinati a cessare sarebbe dovuta rientrare anche la Radiosymphonieorchester (Rso), ma pare che per il momento lo scioglimento dell’orchestra sia stato accantonato. Molto probabilmente i tagli più dolorosi riguarderanno il personale e, di conseguenza, la programmazione.

Finora non abbiamo menzionato la quota-canone spettante ai Länder. Ne avevamo ampiamente riferito in questo blog il 19 gennaio 2022, ma ne riparliamo qui. Attualmente ogni utente radiotelevisivo, in aggiunta al canone base (22,45 euro al mese, 269,40 euro all’anno), è tenuto a versare un balzello destinato al Land di residenza. L’importo varia da Land a Land e va dai 74,4 euro all’anno della Stiria ai 48,0 euro del Tirolo; Alta Austria e Vorarlberg hanno rinunciato al contributo e non chiedono nulla.

Dal prossimo gennaio anche la quota destinata ai Länder sarà trasformata in tributo e aggiunta al tributo base dell’Orf. Con tutta probabilità, l’importo sarà ridotto, essendo spalmato su una platea più ampia di contribuenti.

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