Giovedì 12 Giugno 2025

Oggi è l’ultimo giorno entro il quale Karl-Heinz Grasser si sarebbe dovuto presentare all’ingresso del carcere di Innsbruck, per scontare la condanna a 4 anni di reclusione inflittagli dalla Corte suprema nel marzo scorso, per la tangente di 2 milioni di euro incassata ormai circa 20 anni fa, nella vendita di 60.000 alloggi di edilizia pubblica. A quel tempo Grasser era ministro delle Finanze – il più giovane ministro nella storia della Repubblica austriaca – e in tale veste aveva gestito la vendita degli alloggi dello Stato, amministrati dalla società pubblica Buwog.

Interessate all’acquisto c’erano due cordate di società immobiliari e banche. Grasser aveva fatto sapere a una delle due il prezzo offerto dalla concorrente, 960 milioni di euro, consentendole così di aggiudicarsi l’affare con un minimo aumento di offerta. In cambio del favore, la cordata vincitrice aveva fatto avere a Grasser e ai suoi complici 9,6 milioni di euro (pari all’1% del valore della vendita), due dei quali erano entrati nelle tasche dell’ex ministro.

Per la tangente incassata, Grasser era stato condannato in primo grado a 8 anni di reclusione, dopo un interminabile processo che aveva richiesto 186 udienze. La Corte suprema, cui l’ex ministro aveva fatto ricorso, ha confermato in marzo la condanna di primo grado, dimezzandone però la pena. La motivazione alquanto bizzarra è che, date le lungaggini del processo, Grasser avrebbe già sofferto abbastanza, per cui metà della pena gli poteva essere condonata.

La procedura vuole che poi gli atti ritornino al Tribunale penale di Vienna, che aveva pronunciato la condanna di primo grado, e che sia questi a stabilire in concreto le modalità dell’esecuzione della pena. E il Tribunale ha deciso che il condannato Grasser debba presentarsi al carcere di Innsbruck (la scelta della casa di detenzione deriva dal fatto che Grasser ufficialmente risulta residente a Kitzbühel) entro la fine del mese (cioè oggi), senza fissare una data.

Grasser avrebbe potuto farlo subito o attendere l’ultimo giorno. L’ultimo giorno è oggi, ma da Innsbruck non ci è giunta ancora notizia della sua incarcerazione. Si sa che gli altri due sodali, con cui l’ex ministro aveva spartito la tangente, condannati anch’essi per la stessa vicenda, ma a pene più brevi, hanno inviato certificati medici al Tribunale, chiedendo un rinvio dell’incarcerazione. In casi del genere, la risposta del Tribunale non è immediata. Si devono nominare dei periti che verifichino le reali condizioni di salute dei rei. Insomma, ci vorrà del tempo.

Grasser questa volta non ha accampato scuse sanitarie. Ma lo aveva fatto in passato. Nel 2014, dovendo comparire davanti al Tribunale, aveva inviato un certificato medico da Capri, dove si trovava in vacanza nella villa della moglie Fiona Swarovski. La diagnosi, impossibile da verificare da Vienna, era di polmonite. Malato intrasportabile e assenza giustificata, dunque. Ma, siccome il diavolo fa le pentole senza i coperchi, un turista austriaco di passaggio a Capri aveva fotografato il “malato intrasportabile” che prendeva il sole in barca, in una baia dell’isola, in compagnia della moglie e di due cani.

Alle volte la storia si ripete. Anche in questi giorni, infatti, mentre tutti si chiedono quando Grasser incomincerà a scontare la sua condanna, l’ex ministro risulta in vacanza con moglie a Capri. Non ce lo ha fatto sapere lui, ma di nuovo un turista austriaco ficcanaso, che ha sorpreso e fotografato Karl-Heinz e Fiona, mentre fanno shopping nella famosa “piazzetta”. La foto, che risale al 20 maggio, è stata pubblicata dal sito web “5 Minuten”.

Se Grasser sia ancora sull’isola italiana o se abbia fatto ritorno in patria nessuno può dirlo. Il suo avvocato, comunque, ha fatto sapere che il termine ultimo per l’ingresso in carcere non sarebbe il 31 maggio, ma il 2 giugno. Una interpretazione alquanto ardita della scadenza fissata dal Tribunale consentirebbe, infatti, di ritenere che fino al 31 maggio il reo può restare a piede libero e solo il giorno successivo ha l’obbligo di incominciare a scontare la pena. Ma, siccome il 1. giugno cade di domenica, si passa al primo giorno lavorativo successivo.

 

NELLA FOTO, Karl-Heinz Grasser e Fiona Swarovski fotografati con le borse dello shopping nella “piazzetta” di Capri.

 

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