Elisabeth Köstinger e Margarete Schramböck, entrambe dell’Övp (Partito popolare austriaco) ed entrambe ministre del governo Nehammer, hanno annunciato ieri a sorpresa le loro dimissioni. Lo hanno fatto separatamente l’una dall’altra – prima Köstinger, poi Schramböck – forse senza neppure che l’una fosse a conoscenza delle intenzioni dell’altra.
La loro uscita di scena, improvvisa, ma non imprevedibile, impone il 14.mo rimpasto di un governo che nella sua breve vita ha subito numerosi e poderosi scossoni. Il più deflagrante era stato senza dubbio il ritiro del cancelliere Sebastian Kurz (sostituito da Karl Nehammer), passo resosi necessario dopo le accuse della Procura anticorruzione nei suoi confronti e dopo la pubblicazione delle chat che rivelavano il suo cinico comportamento per far fuori il suo predecessore e conquistare la Cancelleria federale.
La dipartita di Kurz aveva avuto un effetto domino sugli altri ministri del suo cerchio magico. Anche Köstinger faceva parte di quel cerchio di sodali, considerata una fedelissima di “Basti”, ma lei, solo lei, non se n’era andata, resistendo a tutti le pressioni e agevolata in questo dal fatto che almeno a lei non era stata mossa ancora alcuna accusa di corruzione e falso. Le ragioni per restare al suo posto erano state trovate nei tanti “progetti in corso”, che dovevano essere portati a termine. In effetti, Köstinger aveva uno strano ministero multifunzione: turismo in primo luogo, ma anche agricoltura, telecomunicazioni, servizio civile.
Margarete Schramböck era ministra per l’economia e la digitalizzazione. Ha annunciato la sua partenza via Facebook, non dimenticandosi di ringraziare anche lei Kurz, che l’aveva voluta al governo. Non ha dato spiegazioni della sua decisione, così improvvisa a soli pochi giorni dal congresso nazionale del partito, che dovrebbe incoronare Nehammer segretario.
Nemmeno Köstinger ha spiegato perché avesse deciso di andarsene e perché proprio in questo momento. Potrebbero aver contato i sondaggi, che avevano visto precipitare i consensi nei suoi confronti. In quello di marzo dell’Omg era risultata ultima nella lista dei ministri, con il 64% degli intervistati che avevano dichiarato di non avere fiducia di lei.
In questa settimana Nehammer pensava di preparare il suo discorso per il congresso di sabato. Invece dovrà rompersi il capo per trovare dei sostituti o delle sostitute alle ministre dimissionarie, mentre l’opposizione, dopo tanti rimpasti, chiede che l’intero governo se ne vada a casa.
NELLA FOTO, le ministre dimissionarie Margarete Schramböck ed Elisabeth Köstinger.
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