Venerdì 4 Ottobre 2024

19.11.19 Flattach (Alta valle del Möll), pericolo valangheStato di emergenza in Carinzia e nel vicino Tirolo Orientale per le abbondanti precipitazioni. Si segnalano ovunque allagamenti e smottamenti del terreno. Qualche strada temporaneamente interrotta. Una vittima a Bad Kleinkirchheim: un uomo di 78 anni è stato travolto da una frana abbattutasi sulla sua casa, non lontano dalle terme Römerbad.

Il lato positivo dell’emergenza è che in quota è caduta neve in gran quantità, il che fa sperare in un promettente avvio della stagione sciistica. Gli ultimi anni ci avevano abituati ad autunni avari di neve e i comprensori sciistici, per poter accogliere i primi ospiti, erano stati costretti a far lavorare giorno e notte gli impianti di innevamento artificiale.

Quest’anno forse non sarà necessario. Ci penserà madre natura, come ai bei tempi, quando il cambiamento climatico non era così evidente come oggi e la “bianca signora” (qualcuno ricorda ancora questa definizione un po’ d’antan?) provvedeva a tutto. A Nassfeld/Pramollo si incomincerà a sciare il 6 dicembre, alla vigilia della festa dell’Immacolata. Tra il 7 e l’8 dicembre partiranno gli impianti anche in quasi tutte le altre località sciistiche del Land. Alla Turracher Höhe, dove la neve arriva sempre in anticipo grazie alla quota elevata, si scia da giovedì scorso: è entrato in funzione un primo skilift, a cui si aggiungeranno un po’ alla volta tutti gli altri impianti.

Sul Mölltaler Gletscher si scia già da ottobre. Ma questa non è una novità: qui impianti e piste si trovano su un ghiacciaio, a 3.000 metri di quota, e la stagione parte sempre con largo anticipo. Quest’anno erano circolate voci secondo cui tutto sarebbe rimasto fermo, dopo la vendita delle strutture a un operatore slovacco (lo stesso che era intenzionato a investire a Pramollo). Inutili tutti i tentativi di screditare un intruso straniero che si era permesso di metter piede in casa d’altri: al contrario, gli impianti sono tutti regolarmente in funzione, come hanno potuto verificare anche gli italiani che hanno frequentato quelle piste.

Ma le condizioni speciali di innevamento di quest’anno non devono trarre in inganno. Sicuramente non traggono in inganno gli operatori turistici carinziani, che sanno come il rischio neve sia ormai una costante. È questa la ragione per cui anche quest’anno tutti gli investimenti (28 milioni) sono stati concentrati solo in nuovi impianti di innevamento o nella sostituzione di quelli più vecchi. La località dove si è investito di più è Pramollo (9,6 milioni), seguita da Bad Kleinkirchheim (5 milioni), Hochrindl (3 milioni), Gerlitzen (2,5 milioni), Weinebene (1,3 milioni).

Non sono rimaste a disposizione risorse per la costruzione di nuovi impianti di risalita o, quanto meno, per la sostituzione di quelli più vetusti. Sono anni ormai che su questo fronte non si fa nulla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Secondo Klaus Herzog, capogruppo delle società di impianti sciistici della Carinzia, e Wolfgang Löscher, direttore della società di gestione dello skipass carinziano, per il rinnovo di queste infrastrutture sarebbero necessari dai 150 ai 200 milioni.

In altre parole, il cambiamento climatico ha come prima conseguenza lo scarso innevamento e la necessità di porvi rimedio con sistemi artificiali, mentre la seconda conseguenza è l’invecchiamento delle strutture sciistiche, perché i soldi che servirebbero per rinnovarle devono essere spesi per “fabbricare” la neve quando non c’è.

C’è anche un terzo “danno collaterale”: gli impianti di innevamento artificiale non lavorano gratis. Serve energia elettrica per pompare l’acqua dai serbatoi realizzati lungo le piste e serve personale per mettere in funzione i cannoni dove serve e quando le condizioni di temperatura lo consentono. È un costo aggiuntivo che cresce di anno in anno e che si ripercuote inevitabilmente sul prezzo degli skipass.

Quest’anno hanno subito un aumento del 2%, superiore al tasso di inflazione. Ma il ritocco probabilmente sarebbe stato maggiore, se non si fosse voluto a tutti i costi evitare di arrivare alla soglia dei 50 euro, con l’impatto psicologico negativo che questa avrebbe avuto. Così il prezzo più alto si è fermato a quota 49 euro per lo skipass giornaliero per adulti in alta stagione. Sarà applicato nei poli sciistici maggiori, vale a dire a Nassfeld/Pramollo, Bad Kleinkirchheim, Mölltaler Gletscher, Ankogel. Negli altri comprensori di dimensioni minori lo skipass costerà in proporzione di meno. Per esempio, sul Dreiländereck, località molto frequentata da italiani perché a ridosso del confine, in comune di Arnoldstein, lo skipass costerà 37,50 euro, sulla Gerlitzen Alpe (periferia di Villaco) 48,5 euro, a Kötschach-Mauthen (al di là del passo di Monte Croce Carnico) 32 euro.

Naturalmente il piano tariffario presenta molte opportunità, che ciascuno potrà sfruttare a proprio favore. I prezzi scendono, per esempio, per skipass di più giorni, per gruppi familiari, o validi soltanto da una certa ora in poi. Il discorso però non cambia: costeranno comunque più dell’anno passato, non per avidità di guadagno dei proprietari degli impianti, ma perché nel prezzo sono compresi anche i costi crescenti dell’innevamento, che ormai è diventato una necessità imprescindibile. L’abbondanza della neve di questi giorni non rappresenta la norma, ma l’eccezione.

 

NELLA FOTO, la massa di neve riversatasi sulla strada dell’alta valle del Möll. Elevato ovunque il pericolo di valanghe.

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