Il Vorarlberg è il secondo Land più piccolo dell’Austria, per dimensione e per abitanti. Ed è anche il “meno austriaco” dei Länder austriaci. Il tedesco che vi si parla suona come quello degli svizzeri e per la sua annessione alla Svizzera dopo la Prima guerra mondiale vi fu indetto addirittura un referendum. Un altro referendum simile fu proposto anche 5 anni fa, ma non ebbe alcun seguito. Quando si dice l’erba del vicino. C’è in Italia, in particolare nel Nord-Est, chi vorrebbe l’annessione all’Austria e c’è in Austria chi preferirebbe diventare un cantone svizzero. In ogni caso, il Vorarlberg è ormai saldamente ancorato all’Austria, ma i monti dell’Arlberg non sono soltanto una barriera naturale che la separa dal resto del Paese. Costituiscono anche una barriera culturale.
Le elezioni che si terranno per il rinnovo del consiglio regionale, per le ragioni dette, non sono di norma importanti e non hanno rilevanti ricadute sulla politica nazionale. Ma sono importanti quelle di domani, perché giungono a breve distanza delle elezioni politiche nazionali, che hanno visto il trionfo dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, divenuto per la prima volta dal 1945 il primo partito.
Accadrà lo stesso anche nel Vorarlberg, da sempre feudo dell’Övp, il Partito popolare? La risposta è importante, perché peserà sulle trattative non ancora avviate per la formazione del governo federale. Sarà Herbert Kickl, segretario del partito che ha vinto, il futuro cancelliere o la carica andrà a una coalizione tra gli altri partiti, escluso l’Fpö, che al momento non esiste, ma che è già stata definita “coalizione dei perdenti”? Sarà il “battito d’ali della farfalla” vorarlberghese a far sì che nei prossimi anni l’Austria sia governata sul modello Orban oppure il contrario?
Mai come questa volta la risposta è incerta. L’Övp finora è stato il partito egemone del Land. Alle precedenti elezioni del 2019 aveva ottenuto il 43,5%, che può sembrare un successo, ma non lo è. Cinque anni prima l’Övp si era aggiudicato il 54,8% ed era andato così in tutti i decenni precedenti. Nel 1945, quando tutto era cominciato, il Partito popolare era riuscito a ottenere il voto dal 70,2% della popolazione.
Domani come andrà? Per la prima volta l’Övp potrebbe perdere il primato. Se nel 2019 l’Fpö era al terzo posto, traumatizzato dallo scandalo di Ibiza, con 30 punti percentuali di distacco, ora esso appare alle calcagna dell’Övp, con una differenza di soli 3 punti. Così almeno dicono i sondaggi, che, ovviamente, hanno un valore soltanto indicativo. Ma questa volta l’indicazione che danno è strepitosa: ci dicono che nel Land dove per oltre 70 anni l’Övp era stato padrone con oltre il 50%, questa volta potrebbe essere scavalcato dal partito dell’estrema destra.
I sondaggi ci parlano del futuro, ma, a prescindere dai sondaggi, sappiamo come si è votato nel Land il 29 settembre, in occasione delle elezioni politiche. La differenza tra Övp ed Fpö è stata di soli 3.926 voti, pari al 2%. In 29 dei 96 comuni del Vorarlberg l’Fpö è risultato addirittura primo. Il risultato di domani, dunque, potrebbe rappresentare un sommovimento tellurico, con onde sismiche fino a Vienna.
Non ci sarà molto da attendere. Qui non servono due giornate di voto, ne basta mezza. Gli elettori sono 271.882 e potranno accedere ai seggi fino alle 13. Meno di due ore dopo verranno diffusi i primi exit-poll.
NELLA FOTO, il governatore uscente, Markus Wallner (Övp), a sinistra, e il candidato dell’Fpö, Christof Bitschi, che potrebbe soffiargli il posto.
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