Sabato 21 Giugno 2025

L’attesa “ondata blu” (dal colore dell’Fpö, partito dell’estrema destra sovranista) si è infranta sulle scogliere dell’Arlberg, il massiccio montuoso che separa a occidente il Voralberg dal resto dell’Austria. Qui oggi si è votato per il rinnovo del Landtag (il consiglio regionale). Ci si attendeva un’esplosione di voti per l’Fpö, il “partito blu”, se non addirittura il sorpasso del Partito popolare (Övp), da sempre egemone nel Land, come era avvenuto due domeniche fa, in occasione delle elezioni politiche nazionali.

Così invece non è stato, contraddicendo i sondaggi che vedevano quasi un testa a testa tra Övp ed Fpö. L’Fpö ha più che raddoppiato i consensi, passando dal 13,9 al 28,0 per cento (+14,1), ma non ha raggiunto e superato l’Övp, che rimane primo partito con largo distacco di voti. I Popolari hanno ottenuto i 38,4%. Hanno perso, è vero, 5,2 punti, ma molto meno di quanto temessero alla vigilia. Restano i primi (lo sono stati ininterrottamente dal 1945 e per molti decenni con maggioranze assolute), con un distacco di ben 10 punti dalla destra sovranista.

Sulla scheda di voto gli elettori hanno trovato oggi 9 liste, di cui 4 non hanno raggiunto la soglia per l’ingresso nel Landtag. Tra le cinque che ce l’hanno fatta, dopo Övp ed Fpö, troviamo i Verdi con 12,6%, l’Spö (Partito socialdemocratico) con l’8,9% e Neos (liberali di centro), con la stessa percentuale dei Verdi. Spö e Neos hanno mantenuto le posizioni di cinque anni fa, mentre i Verdi hanno subito un crollo di 6,3 punti, largamente preannunciato.

I dati che stiamo pubblicando fanno riferimento alle proiezioni pubblicate alle 15.50, quando era stato concluso lo spoglio del 60% delle schede. Potranno esserci ovviamente oscillazioni, ma intorno all’1%, per cui non vi saranno cambiamenti sostanziali nei rapporti di forza.

Il primo dato politico che emerge dal voto è che il Vorarlberg continuerà ad avere un governatore dell’Övp (sarà il Landeshauptmann uscente Markus Wallner). In coalizione con quale altro partito? La scelta si limita ai Verdi e all’Fpö, i soli con cui si possa raggiungere una maggioranza nel Landtag. Ma il rapporto dell’Övp con il partito ambientalista si è logorato nella legislatura giunta al termine, nella quale hanno governato insieme.

Pesa il veto dei Verdi alla realizzazione della bretella di collegamento dell’autostrada A14 alla vicina rete autostradale svizzera, che dista soltanto 8,5 chilometri. È un problema che si trascina ormai da quarant’anni.

Un altro fattore di crisi dei rapporti tra i due è la posizione assunta dai Verdi allo scoppio dello scandalo per finanziamenti illeciti all’Övp. Nelle casse del Partito popolare entravano soldi di imprenditori del Land, facendoli passare per pagamenti di inserzioni pubblicitarie sul giornale del Wirtschaftsbund (organizzazione imprenditoriale fiancheggiatrice dell’Övp). Era un gioco alla luce del sole, possibile soltanto in un Land dove il partito che governa controlla tutto. Quando però era stato denunciato pubblicamente e si era saputo che lo stesso governatore Wallner aveva fatto pressione su imprenditori affinché acquistassero spazi pubblicitari sul giornale di casa, i Verdi avevano sporto denuncia per corruzione e finanziamento illecito nei confronti dell’Övp, di cui pure erano alleati. Un “tradimento” che i popolari non intendono perdonare.

Per questo siamo convinti che non potrà nascere una nuova giunta Övp-Verdi. Più probabile, invece, che sia Övp-Fpö. Sì, proprio il partito con cui a livello nazionale nessuno vuole formare un governo, mentre nel Vorarlberg troverebbe la strada spianata. La contraddizione è soltanto apparente. Ricordiamo che l’Fpö ha assunto nel tempo fisionomie differenti: da partito liberale in senso europeo (la sigla Fpö significa infatti Partito liberale austriaco e non Partito delle libertà, come si legge e si sente dire spesso in tv), a partito nazionalista, se non addirittura neonazista (questa era stata la fisionomia delle origini, riesumata ai tempi di Haider).

Nel Vorarlberg l’Fpö presenta la sua fisionomia più moderata, europeista e meno razzista. È questa anche la ragione per cui il suo leader, Christof Bitschi, non aveva voluto che il segretario politico nazionale Herbert Kickl mettesse piede nel Land durante la campagna elettorale, ritenendo la sua presenza controproducente. Con un Fpö di questo genere l’intesa con l’Övp non sarebbe troppo traumatica e non incontrerebbe veti da Vienna.

NELLA FOTO, il governatore del Vorarlberg e leader regionale dell’Övp, Markus Wallner, alla lettura dei primi exit-poll. Non ha fatto salti di gioia, ma ha tirato comunque un sospiro di sollievo. Sarebbe potuto andare molto peggio.

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