“Tot gesagte leben länger”. “Le persone date per morte vivono più a lungo”. Il proverbio ci è venuto in mente dopo aver appreso, qualche ora fa, che la scrittrice austriaca Elfriede Jelinek (nella foto), Premio Nobel per la letteratura nel 2004, era morta. La notizia era stata data da molti media austriaci e tedeschi, tra cui l’autorevole quotidiano di Vienna Der Standard.
Ma erano stati tutti tratti in inganno da un post su X (ex Twitter) pubblicato da Rowohlt Verlag, la casa editrice di Jelinek. Una fonte più che autorevole, dunque. Ma Rowohlt Verlag ha subito smentito la notizia, precisando che non è neppure presente su X. L’account “è una bufala creata dal giornalista italiano Tommaso Debenedetti”. Elfriede Jelinek è sempre viva e gode di buona salute. Più tardi si è fatta sentire la stessa scrittrice: “Ah, di nuovo? È la seconda volta che sono morta. Mi era accaduto già lo scorso anno. Invece sono viva”.
Debenedetti è conosciuto anche all’estero per aver diffuso notizie false e aver inventato interviste immaginarie con personaggi mai incontrati. Perché questa volta abbia preso di mira una scrittrice austriaca non è ben chiaro. Jelinek sembra aver appreso la notizia della sua presunta morte con filosofia. Del resto, anche le notizie peggiori hanno un risvolto positivo, in questo caso perché allungano la vita. In fin dei conti è questo che vuol dire il proverbio “Tot gesagte leben länger”.
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