I poli sciistici austriaci si preparano con il batticuore alla prossima stagione invernale. Il governo ha dettato le regole per fronteggiare l’epidemia da Covid-19 ed evitare contagi. Ma, più che regole, sono raccomandazioni, che alcuni osserveranno e altri no, perché i controlli sono pressoché impossibili e soprattutto perché in molti casi non sono previste sanzioni.
È questa la ragione del batticuore. I motivi di preoccupazione sono tanti e tali – anche alla luce dei crescenti contagi che ieri hanno lambito persino il governo, costringendo il cancelliere Sebastian Kurz all’autoisolamento – che una delle stazioni sciistiche del Tirolo, Axamer Lizum, potrebbe quest’anno rimanere chiusa ai turisti, perché la società proprietaria degli impianti di risalita è intenzionata a non metterli in funzione e saltare la stagione.
Axamer Lizum si trova a pochi chilometri da Innsbruck e alcune delle sue piste hanno ospitato prove delle precedenti Olimpiadi. Dispone di una funicolare, con vetture da 147 persone, una seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico e varie altre seggiovie e sciovie. La società proprietaria è la Axamer Lizum Aufschließung Ag, il cui azionista di maggioranza è la famiglia dell’impresa edile Fröschl di Hall.
La Aufschließung Ag ha presentato istanza al Land per essere esonerata dall’obbligo di mettere in funzione gli impianti a causa della situazione creata dal Covid-19. Nel documento si fa riferimento al mancato adeguamento legislativo in materia di risarcimento danni dovuti all’epidemia e alla decisione di molti Paesi confinanti, tra cui la Germania, di dichiarare il Tirolo “area a rischio”. La conseguenza è stata che sono piovute molte disdette che non lasciano molte speranze sul buon andamento della stagione. Già la precedente, con la chiusura anticipata degli impianti, aveva causato perdite alla società. Quest’anno non potrebbe andare meglio.
Il ragionamento non fa una grinza, ma non tiene conto del danno enorme che causerà a quanti lavorano e vivono di turismo ad Axamer Lizum e nei comuni della zona. Senza impianti di risalita in funzione hotel, pensioni, scuole di sci, noleggi possono dire addio ai turisti. Il sindaco Christian Abenthung ha convocato una riunione di emergenza, a cui parteciperanno rappresentanti degli uffici del turismo di Innsbruck, politici della regione e naturalmente gli amministratori della Aufschließung Ag.
Non è sorpreso dalla decisione Franz Hörl, deputato al Parlamento e rappresentante degli impianti di risalita del Land nella Camera dell’economia. “Il morale è a terra – afferma – e molti si chiedono che senso abbia la stagione sciistica, non soltanto i gestori delle funivie”. Anche alcuni albergatori starebbero pensando di tenere chiuse le loro strutture tutto l’inverno. E c’è il rischio di un effetto domino. La conseguenza sarebbe una rinuncia ai turisti invernali proprio nel Land che dispone del maggior numero di impianti di risalita e di strutture ricettive di tutta l’Austria.
In questo atteggiamento di sfiducia e pessimismo è sottintesa la previsione che prima o dopo si verificheranno contagi nelle località sciistiche, come già stanno avvenendo in molte scuole in tutta l’Austria. Che si farà allora? La vicenda Ischgl ha insegnato che non si può chiudere gli occhi. Si dovrà quindi interrompere immediatamente ogni attività e mettere tutti in quarantena. Gli operatori turistici sanno fare bene i conti e capiscono che un simile scenario sarebbe catastrofico per loro. Per questo si stanno chiedendo se valga la pena rischiare.
La società degli impianti di Axamer Lizum si è già data una risposta.
NELLA FOTO, il comprensorio sciistico di Axamer Lizum.
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