Venerdì 13 Settembre 2024

Non ci sarà un “incidente diplomatico” tra Italia e Austria o, per meglio dire, tra Carinzia e Friuli Venezia Giulia. Ma c’è mancato poco. La sindaca di Weissensee, Karoline Turnschek (Övp), era infuriata ed è stato necessario l’intervento dell’assessore regionale agli enti locali, Daniel Fellner (Spö), per far quietare le acque.

La metafora delle acque da quietare calza bene in questo caso. Ci riferiamo alle acque del lago di Weissen, nelle Gailtaler Alpen (poco a nord di Hermagor), dove da ieri vanno a fare rifornimento d’acqua i Canadair italiani impegnati nello spegnimento dell’incendio boschivo sul monte Cimadors, in comune di Moggio Udinese. Per attingere al mare impiegavano 35 minuti, mentre il Weissensee dista soltanto un quarto d’ora di volo, tra andare e tornare, e consente quindi un intervento più frequente ed efficace sulla zona colpita dalle fiamme.

Come abbiamo riferito ieri, l’utilizzo dell’acqua di un lago austriaco per domare le fiamme di un incendio in Italia è reso possibile da un protocollo transfrontaliero con l’Austria, per la collaborazione reciproca in caso di calamità nazionali. Le autorità del Land Carinzia hanno dato il loro assenso, come già avevano fatto in una situazione analoga due anni fa, ma questa volta non è stato seguito il protocollo previsto.

I Canadair sono planati sul Weissensee già ieri mattina, quando l’autorizzazione non era ancora stata rilasciata e il Comune non ne era stato nemmeno informato. Non si tratta di una semplice formalità. Il Weissensee è un lago alpino lungo oltre 11 chilometri, lungo le cui sponde si svolgono attività balneari, di canottaggio e di pesca. Per collegare le varie località turistiche presenti sulle sponde d’estate vi è un servizio di linea svolto da battelli che dalle 9.30 a metà pomeriggio percorrono sei volte l’intera lunghezza del lago nei due sensi (il servizio cesserà domenica prossima per fine stagione).

I Canadair scendono sul pelo dell’acqua per imbarcare a ogni viaggio 6.000 litri. Cosa sarebbe successo se sulla loro rotta avessero incrociato una imbarcazione o, peggio ancora, il battello di linea con tutti i passeggeri a bordo? Avrebbero fatto in tempo a evitarli o a rialzarsi in volo? Per questo il personale della Protezione civile carinziana richiede mezza giornata di tempo per chiudere al traffico turistico il “corridoio” riservato ai velivoli italiani. La zona va delimitata a est e a ovest con una “catena” di barche che al Weissensee non si trovano in numero sufficiente e devono essere prelevate da altri laghi carinziani.

L’anticipo non ancora autorizzato dei Canadair, ieri mattina, ha preso in contropiede i responsabili della sicurezza lacuale e la stessa sindaca Turnscheck, che in quel momento si trovava all’Ufficio turistico. Quando ha visto gli aerei calarsi sul lago le è venuto un colpo. “Non ne sapevo nulla – ha dichiarato – Ho telefonato al Distretto di Hermagor e alla Protezione civile per esserne informata. Ci siamo subito dati da fare per mettere in sicurezza l’area. Ci siamo riusciti in due ore e mezza (di norma ce ne vorrebbero almeno il doppio, nda), ma sicuramente dovremo riparlarne, per impedire situazioni del genere in futuro. Ognuno deve attenersi al protocollo, perché la situazione che si è creata non era priva di pericoli. Su quel tratto del lago potevano trovarsi battelli che fanno il servizio di linea. Noi siamo sempre pronti ad aiutare, ma certi comportamenti sono da respingere. Non voglio nemmeno pensare a ciò che sarebbe potuto accadere”.

Ad allentare la tensione ci ha pensato l’assessore Fellner, preoccupato dei buoni rapporti con la regione italiana confinante. “Che l’Italia abbia mandato i suoi aerei prima dell’autorizzazione è stato scorretto, ma ne abbiamo già parlato in via amichevole, per evitare che ciò si ripeta in futuro”. Fellner ha dichiarato di comprendere il comportamento degli italiani: “Dopo le calamità degli scorsi anni, sappiamo che nell’emergenza certe decisioni vengono prese senza seguire il protocollo e che a volte il personale impegnato negli interventi prende delle decisioni in autonomia”.

I Canadair hanno continuato oggi ad attingere acqua dal Weissensee e continueranno a farlo anche domani. Poi si spera che la pioggia annunciata completi il lavoro di spegnimento.

NELLA FOTO, il battello “Weissensee” in partenza dal molo di Gatschach. Sullo sfondo si vede il battello “Alpenperle” in arrivo. Quando è giunta la tardiva comunicazione dell’intervento dei Canadair italiani il servizio di linea è stato interrotto.

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