La Kleine Zeitung ha dedicato oggi la prima pagina ai Canadair italiani che da due giorni hanno prelevato acqua del Weissensee, per riversarla sui boschi in fiamme del monte Cimadors, in comune di Moggio Udinese. Lo spettacolo dei due velivoli che appaiono all’orizzonte e poi planano sullo specchio del lago, a 10 secondi di distanza l’uno dall’altro, per riempire la loro “pancia” con 6.000 litri di acqua, ha suscitato curiosità e ammirazione.
L’altro ieri, quando l’operazione aveva preso il via, c’erano state alcune ore di inquietudine, perché i velivoli italiani si erano mossi prima ancora di riceverne l’autorizzazione. L’intervento era stato chiesto la sera prima dalla Protezione civile italiana, ma il permesso non era stato ancora accordato, perché il lago ancora è molto frequentato da bagnanti, imbarcazioni turistiche e battelli di linea, che fanno servizio da una sponda all’altra. Per evitare incidenti è necessario delimitare con una “catena” di barche un corridoio dove i Canadair possano calarsi, senza trovare ostacoli sulla loro rotta.
Non è un problema burocratico di timbri o firme che mancano, è un problema di sicurezza. Non è neppure un problema di “invasione” di uno spazio aereo di un altro Paese, come ha spiegato Markus Prohanka, portavoce di Austro Control, azienda responsabile per la sicurezza dei voli civili in Austria. “I due Canadair della Protezione civile italiana – ha dichiarato Prohanka – volano a vista, non sono obbligati a segnalarci la loro presenza e neppure hanno bisogno del nostro ok o di tenersi in contatto radio con noi. Qui entra in gioco la responsabilità personale dei piloti, che non devono entrare in spazi preclusi al volo”.
Il qui pro quo, che poteva causare un incidente diplomatico o, peggio ancora, una collisione con imbarcazioni in navigazione sul lago, è dunque un caso chiuso. La presenza dei Canadair ha certamente sconvolto le attività turistiche sul Weissensee, limitando le zone accessibili ai bagnanti e interrompendo i servizi di linea lacuali, ma in cambio ha offerto uno spettacolo che i turisti della zona non dimenticheranno più e di cui, tornati a casa, riferiranno a parenti e amici con video e foto.
Era accaduto così anche tre anni fa, quando i Canadair italiani avevano attinto acqua dal Danubio, per spegnere un vasto incendio sui monti di Rax, nella Bassa Austria. Quella volta era stata l’Austria, che non dispone di aerei del genere e di piloti in grado di guidarli, a chiedere aiuto all’Italia, nell’ambito del progetto europeo “RescUe-IT”, secondo il quale i due Canadair dislocati sul territorio italiano, se non impiegati per le necessità nazionali, possono essere attivati in uno degli altri Paesi dell’Unione Europea che dovesse trovarsi in situazioni di criticità. Ne avevamo riferito in questo blog il 1. novembre 2021.
NELLA FOTO, la prima pagina della Kleine Zeitung di oggi, con la grande foto del Canadair italiano che plana sul Weissensee.
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