Venerdì 13 Settembre 2024

Quest’anno ricorreva il 90. anniversario della morte di Engelbert Dollfuss, assassinato dei nazisti, ma la ricorrenza è passata inosservata. Mai finora il Partito popolare austriaco (Övp) aveva tralasciato di commemorare il discusso cancelliere, che tra le due guerre era stato leader del Partito cristiano-sociale, da cui dopo la Seconda guerra mondiale era derivato il Partito popolare, appunto.

Dollfuss, nel corso del suo cancellierato, aveva guidato la transizione dell’Austria da una repubblica parlamentare democratica a una dittatura fascista, sul modello italiano. Per questo il suo regime fu definito austrofascismo. Aveva soppresso il Parlamento, la Costituzione, la Corte costituzionale, le libertà democratiche. Aveva dichiarato fuorilegge il Partito socialdemocratico, mentre il Partito nazionalsocialista lo era già.

Allo scoppio dei moti di ribellione del febbraio 1934, Dollfuss aveva reagito con pugno di ferro. Nei tre giorni di scontri tra operai ed esercito a Linz, Vienna e in altre città industriali i morti ufficialmente dichiarati furono 314 (ma, secondo le ricerche di un giornalista britannico, il loro numero sarebbe molto superiore: tra le 1.500 e le 2.000 vittime). Nel processo che seguì, 140 rivoltosi furono condannati a pene detentive, 8 furono impiccati.

La rivolta animata dai socialdemocratici era stata domata in un bagno di sangue. Ma la minaccia al regime fascista non era venuta meno, questa volta dal fronte nazista, che in Austria operava nella clandestinità. Il 25 luglio dello stesso anno un manipolo di nazisti fece irruzione nel palazzo della cancelleria. Dollfuss, consapevole del pericolo, tentò la fuga, ma fu inseguito per i corridoi e raggiunto da un colpo di pistola. Fu lasciato morire per dissanguamento su un sofà del suo ufficio.

Dopo la guerra il Partito cristiano-sociale si era trovato a fare i conti con il suo passato fascista. Cambiò nome in Partito popolare (l’inverso di quel che accadde in Italia, dove il Partito popolare di Sturzo assunse il nome di Democrazia cristiana), ma non rinnegò le sue radici. Cercò di riacquistare una nuova verginità, sottolineando il ruolo di Engelbert Dollfuss, quale prima vittima austriaca del nazismo, e calando un velo di silenzio su tutto il resto.

Furono conservati i cimeli dell’austrofascismo e nella sede del gruppo parlamentare dell’Övp fu appeso un ritratto del “martire” Dollfuss. In un angolo della sala della cancelleria dove il dittatore fascista era stato ammazzato fu collocato addirittura un’immagine devozionale in sua memoria. Nel 2004, in occasione del 70. anniversario dell’uccisione, fu celebrata una messa di suffragio nella cappella della cancelleria, mentre alcuni esponenti dell’Övp si recarono a deporre una corona sulla tomba del loro cancelliere, nel cimitero di Hietzing (ricordiamo che nel 2004 l’Austria era governata da una coalizione Övp-Fpö, con cancelliere il popolare Wolfgang Schüssel).

Per capire di cosa stiamo parlando, è come se in Italia un partito di governo facesse celebrare a palazzo Chigi una messa di suffragio nell’anniversario della morte di Mussolini. Ciò che a noi pare inconcepibile, in Austria invece era pacificamente accettato da maggioranza e opposizione. La svolta è arrivata soltanto in tempi relativamente recenti, con la cancelleria di Alfred Gusenbauer (Spö), che fece rimuovere l’immagine devozionale di Dollfuss dal palazzo. Il suo successore, Werner Faymann (pure del Spö) cancellò nel 2014 la tradizionale messa di suffragio per l’80. dell’assassinio. Al suo posto venne istituita una messa di suffragio “per tutti i cancellieri deceduti”, da celebrarsi nel giorno di Ognissanti.

Ma la svolta è avvenuta in sordina anche nell’Övp. L’occasione è stata offerta dai lavori di risanamento e ristrutturazione del Parlamento. In occasione del trasloco di tutti gli uffici dei gruppi consiliari nella sede provvisoria della Neue Hofburg, il ritratto di Dollfuss non è stato più esposto. L’allora cancelliere Sebastian Kurz, d’accordo con il capogruppo Reinhold Lopatka, ha deciso di farlo impacchettare e di depositarlo in una cantina.

Ed ora il cambio di rotta trova conferma nell’atteggiamento dell’Övp in occasione del 90. anniversario. Nessuna commemorazione, nessun minuto di raccoglimento e, ovviamente, nessuna messa di suffragio. Il Partito popolare austriaco ha finalmente cancellato il dittatore austro-fascista dalla sua storia.

NELLE FOTO, il ritratto di Engelbert Dollfuss, non più esposto nella sede del gruppo parlamentare dell’Övp; la tomba del dittatore austro-fascista nel cimitero di Hietzing; l’iscrizione nel pavimento in marmo della cancelleria, che ricorda l’assassinio del cancelliere in occasione del fallito putsch nazista del luglio 1934.

__________________________

Austria vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina

https://www.facebook.com/austriavicina