Giovedì 14 Novembre 2024

Hitler in der VolksschuleAdolf Hitler è probabilmente l’uomo del XX secolo su cui si è scritto di più in assoluto. Saggi storici, memoriali, articoli di giornale, film hanno illuminato quasi ogni aspetto della sua vita. Uno soltanto è rimasto in gran parte inesplorato: quello dell’infanzia e dell’adolescenza del futuro dittatore. Tutti sappiamo che la nascita avvenne in una casa di Braunau, che ha superato indenne due guerre mondiali e che ancor oggi è oggetto di discussioni sulla destinazione d’uso. Così come tutti conosciamo la sfortunata carriera di pittore del giovane Adolf e ci chiediamo in cuor nostro come la storia dell’Austria e del mondo sarebbe potuta essere diversa, se i suoi dipinti fossero stati apprezzati un po’ di più e all’artista in spe si fosse schiusa una carriera in quel campo, anziché in quello della politica.

Ora a colmare il vuoto di informazioni sui primi anni di vita del futuro capo del nazismo contribuisce in parte una mostra che si è inaugurata ieri a Linz, dal titolo “Il giovane Hitler. Gli anni che hanno plasmato un dittatore. 1889-1914”. Che l’iniziativa sia nata in questa città, capoluogo dell’Alta Austria, non è casuale. Braunau si trova in questo Land e Linz è la città dove Hitler trascorse i primi anni della sua vita, prima di trasferirsi a Vienna. Ma soprattutto è la città da lui più amata, a differenza dell’odiata Vienna.

Linz porta su di sé questo sgradevole fardello storico, di cui peraltro non ha colpa, e probabilmente proprio per questa ragione la città, attraverso il suo Nordico Stadtmuseum, ma non solo, ha promosso più volte iniziative che le consentissero di rielaborare criticamente il suo passato di città prediletta dal Führer e i suoi rapporti con il nazismo.

La mostra aperta ieri rientra in questo contesto. Non si limita a illuminare i primi 24 anni di vita di Hitler – quelli fino alla vigilia della Prima guerra mondiale – trascorsi per lo più nell’Innviertel, a Linz e poi a Vienna. La mostra analizza l’humus sociale e culturale del tempo, contraddistinto dall’esplodere dei nazionalismi e dell’antisemitismo, e si chiede quanto questi fenomeni abbiano plasmato la vita di Hitler e dei suoi contemporanei.

Gli interrogativi che l’esposizione si pone sono: quale fu l’origine del nazionalismo e del militarismo, dell’odio razziale e dell’antisemitismo? E ancora: quanto questi sentimenti erano radicati nella società austriaca all’inizio del XX secolo, prima dello scoppio della guerra? Osservando il mondo tedesco da lontano si è portati a semplificare e a ritenere l’antisemitismo un’esclusiva del nazionalsocialismo, mentre invece era largamente diffuso in ampi settori della società, a cominciare da quello cattolico. Un modello a cui il giovane Hitler guardava era quello di Georg von Schönerer, ideologo pangermanista e antisemita, che proprio a Linz presentò nel 1882 il suo programma di annessione dell’Austria all’impero tedesco, anticipando di cinquant’anni l’Anschluss. Un altro modello era Karl Lueger, sindaco antisemita di Vienna, esponente del partito cristiano sociale.

“Un giovane poco appariscente e solitario – ha definito Hitler l’attuale sindaco di Linz, Klaus Luger (il nome assomiglia molto al sindaco viennese Lueger di un secolo prima, ma tra i due ovviamente non c’è alcuna relazione) – che è cresciuto fino a diventare il più grande assassino di massa nella storia dell’umanità. Influenzato e travolto da ideologie radicali e da una propaganda populista ha lasciato il suo segno nella storia, rendendosi responsabile dello scoppio della Seconda guerra mondiale”.

“Questa mostra – ha proseguito il sindaco – chiarisce quale forte influenza possano avere in determinati strati della popolazione, fin dall’infanzia e dalla giovane età, personalità politiche e opinioni radicali”. Serve soprattutto a renderci consapevoli e vigili contro ogni forma di odio o di razzismo. Il riferimento è ai rigurgiti antisemiti, razzisti o pantedeschi, che si manifestano di tanto in tanto in Austria e che, come accade pure in Italia, vengono derubricati quasi sempre in forme di innocua goliardia o di semplice folclore. Il merito della mostra è di metterci in guardia e di avvertirci che nuovi Hitler, in abiti diversi, potrebbero bussare di nuovo alla porta dell’Europa. O forse stanno già bussando.

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La mostra “Der junge Hitler. Prägende Jahre eines Diktators 1889-1914” è allestita nel Nordico Stadtmuseum di Linz, in Demetzstrasse 23. È aperta tutti i giorni, meno lunedì, dalle 10 alle 18 (giovedì fino alle 19). Sono esposti 415 oggetti, tra grafiche, fotografie, dipinti, documenti e lettere. Di particolare interesse una raccolta di 31 lettere di Alois Hitler, padre di Adolf, appena ritrovate.

La mostra si chiuderà il 15 agosto. Si può sperare, pertanto, che entro tale data le condizioni dell’epidemia da Covid-19 siano migliorate e che anche dall’Italia si possa nuovamente raggiungere Linz per una visita.

NELLA FOTO, la classe quarta della scuola elementare di Leonding, frequentata da Adolf Hitler nell’anno scolastico 1899-1900. Il futuro Führer è al centro della fila più alta. Leonding è una città dell’Alta Austria situata a est di Linz, con cui confina.

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