Noi il 25 aprile festeggiamo la Liberazione, l’Austria l’8 maggio festeggia la capitolazione del Reich. Non tutta l’Austria. C’è una componente per fortuna sempre più esigua di nostalgici, che commemora l’8 maggio come un giorno di lutto, per la fine anticipata delle ambizioni millenarie della Germania nazista. Ma la stragrande maggioranza degli austriaci ha saputo fare i conti con la storia.
Sarà quest’Austria democratica e solidale che l’8 maggio prossimo, accogliendo l’invito del Mauthausen Komitee Österreich (Mkö), si radunerà nella Heldenplatz, la “piazza degli eroi” di Vienna, per partecipare a quella che è intitolata “Fest der Freude”, festa della gioia. È un appuntamento che si ripete ormai da 11 anni e che offre un’occasione per riflettere su ciò che è stato il nazismo per l’Europa e per l’Austria e per ascoltare buona musica.
Sono previsti interventi del Capo dello Stato, Alexander Van der Bellen, e del presidente dell’Mkö, Willi Mernyi. Ma il momento culminante sarà quando si avvicinerà al microfono Anna Hackl, ultima testimone di uno straordinario episodio di coraggio civile nel Mühlviertel, la regione dell’Alta Austria dove viveva con la sua famiglia.
Quando negli ultimi mesi di guerra 500 prigionieri sovietici riuscirono a fuggire dal lager di Mauthausen, le SS diedero loro la caccia, coinvolgendo tutte le organizzazioni militari e paramilitari della zona, compresa la popolazione civile. L’ordine era di scovare i prigionieri in fuga, ucciderli sul posto e trascinarne i cadaveri in piazza, come si usava fare con la selvaggina dopo una battuta di caccia. Per questo l’operazione passò alla storia con il nome eufemistico di “Mühlviertler Hasenjagd”, la “caccia alla lepre del Mühlviertel”.
Civili e militari parteciparono zelanti a quella “caccia”, riuscendo a sterminare tutti gli evasi, che comunque probabilmente sarebbero morti lo stesso congelati, essendo fuggiti seminudi dal lager di Mauthausen, con una temperatura sotto lo zero e la campagna ricoperta di neve e ghiaccio. Due soli si salvarono, perché accolti dalla famiglia di Anna Hackl e nascosti nel fienile della loro fattoria. Se qualcuno della zona se ne fosse accorto, per gli Hackl sarebbe stata la fine. Fino a qual punto la popolazione fosse ebbra dell’ideologia nazista lo dimostra il fatto che dopo la capitolazione, quando finalmente si seppe dei due soldati sovietici salvati, i membri della famiglia di Anna Hackl subirono per anni l’ostracismo dei compaesani, che li consideravano traditori.
Gli interventi degli oratori si alterneranno all’esecuzione di brani musicali. Si esibirà il cantautore, scrittore, attore e compositore Konstantin Wecker e, assieme a lui, anche l’orchestra del Wiener Symphoniker, che ogni anno, nella ricorrenza dell’8 maggio, offre gratuitamente un concerto al pubblico austriaco. E, come ogni anno, anche quest’anno la grande festa si concluderà con l’”Ode alla gioia”, di Ludwig van Beethoven.
NELLA FOTO, il palco nella Heldenplatz, con l’orchestra dei Wiener Symphoniker, in occasione di una precedente edizione della cerimonia dell’8 maggio.
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