’Azionismo viennese è considerato il contributo più significativo dell’Austria all’avanguardia internazionale del dopoguerra. È il più importante, ma spesso anche il più controverso movimento artistico austriaco dopo il 1945. Del resto, l’Azionismo viennese si è guadagnato il proprio posto nella storia dell’arte come confronto artistico radicale e stimolante con lo Stato, la Chiesa e la società austriaca degli anni Sessanta e Settanta. Il corpo umano e la sua psiche sono tematizzati senza tabù.
Dal punto di vista storico-artistico sono quattro gli artisti viennesi che vengono classificati come protagonisti dell’Azionismo viennese: Hermann Nitsch (1938-2022), Günter Brus (1938-2024), Otto Mühl (1925-2013) e Rudolf Schwarzkogler (1940-1969). Per inciso, il termine Azionismo viennese non è stato coniato dal gruppo stesso, ma solo più tardi dall’artista austriaco Peter Weibel (1944-2023).
La più grande collezione di Azionismo viennese
Il Museo dell’Azionismo di Vienna (WAM), inaugurato il 15 marzo nella Weihburggasse, nel centro di Vienna, è il risultato dell’iniziativa di un collettivo di collezionisti privati che si è assicurato la più grande collezione dell’Azionismo viennese. Si tratta di un insieme di opere pittoriche, fotografie, filmati, schizzi e grafici delle azioni, realizzato prevalentemente dai quattro principali rappresentanti con grande interesse pubblico. La collezione è composta da opere eseguite tra il 1957 e il 1973, con gli anni ‘60 come periodo centrale. Distribuita su due livelli e su un totale di 900 metri quadrati, una piccola parte della collezione di circa 17.000 opere è presentata in mostre temporanee (una o due all’anno).
La mostra inaugurale “Was ist Wiener Aktionismus?” (Che cos’è l’Azionismo viennese?), in programma fino a gennaio del 2025, offre una panoramica cronologica in sette sezioni. Julia Moebus-Puck, direttrice del WAM, ha curato la mostra insieme a Eva Badura-Triska, esperta dell’Azionismo viennese e curatrice di lunga data del Mumok – Museo di arte moderna Fondazione Ludwig Vienna, che conserva anche numerose opere sull’Azionismo viennese.
La rivalutazione scientifica e l’educazione artistica
Il nuovo museo intende mostrare l’Azionismo viennese come un movimento artistico stratificato e sfaccettato, i cui protagonisti hanno stili individuali. L’obiettivo è quello di sottolineare che l’Azionismo viennese non era solo radicale, ma possedeva anche un’enorme qualità artistica. Il museo si è anche prefisso il compito di analizzare costantemente l’Azionismo viennese da una prospettiva scientifica e di favorire nuovi modi di guardarlo. Sono previste cooperazioni e accordi di prestito con altri musei nazionali e internazionali. Per dare un supporto tecnico al pubblico che visita Vienna, il museo offre un ampio programma didattico. Sono disponibili diverse visite guidate nonché una guida digitale. Inoltre il personale del museo è pronto a rispondere ad eventuali domande.
[Contributo di Wien Tourismus]
- Wiener Aktionismus Museum (Museo dell’Azionismo Viennese), Weihburggasse 26, wieneraktionismus.at
NELLA FOTO di Philipp Schulz, un settore del nuovo museo di Vienna dedicato all’Azionismo.
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