Martedì 3 Dicembre 2024

20.11.05 Osama JodaIl sindaco di Vienna, Michael Ludwig, ha dato ieri mattina una buona notizia: tutte le 23 persone colpite lunedì sera dai proiettili del terrorista islamico non sono più in pericolo di vita. Alcune avevano riportato soltanto lievi ferite, ma per 7 si temeva che non potessero farcela. Tra queste, il poliziotto rimasto gravemente ferito nella Schwedenplatz.

Se quel poliziotto è sopravvissuto alla sparatoria e non deve più temere per la sua vita, il merito va a tre giovani che lo hanno soccorso, trascinandolo al riparo di una panchina di cemento, tamponandogli le ferite con le mani, per evitare che si dissanguasse, e richiamando l’intervento dei sanitari.

Il primo ad accorrere è stato un ragazzo palestinese di 23 anni, Osama Joda, cameriere al vicino McDonald’s. Subito dopo sono arrivati a dargli una mano due turchi, Mikail Özen, 25 anni, e Recep Tayyip Gültekin, 21 anni. Passavano di lì in auto per caso e, mentre tutti gli altri avventori dei locali della zona scappavano, loro si sono fermati per prestare soccorso.

Quando nella Schwedenplatz hanno incominciato a fischiare i proiettili, Joda si era accucciato dietro una panchina di cemento, per proteggersi. In quel momento ha visto il poliziotto cadere a terra colpito. Joda ha lasciato il suo rifugio sicuro per raggiungere l’uomo e trascinarne il corpo dietro alla panchina. Il poliziotto perdeva molto sangue e il giovane palestinese ha cercato con entrambe le mani di fermare l’emorragia. Ha poi richiamato l’attenzione di altri due poliziotti, dicendo loro di far intervenire subito un’ambulanza.

In quel mentre sono sopraggiunti i due turchi, che hanno preso di peso il poliziotto, portandolo fino all’ambulanza. Uno dei due, Gültekin, era ferito a una gamba, perché poco prima era stato colpito da un proiettile, mentre con l’amico stava accompagnando due donne lontano dal campo di tiro del terrorista.

Avevano appena messo le donne al sicuro, quando hanno visto a terra il poliziotto, con accanto il ragazzo palestinese. “Non potevamo soltanto stare a guardare – hanno raccontato più tardi a un giornalista del “Kurier” – Siamo accorsi e abbiamo portato il ferito fino all’ambulanza”.

Osama Joda è già noto alle cronache in Austria. Lo scorso anno la sua famiglia voleva comprare casa a Weikendorf, un piccolo comune della Bassa Austria. Ma il sindaco Johann Zimmermann, dell’Övp (lo stesso partito del cancelliere Kurz), si era messo di traverso, non consentendo l’acquisto. Non voleva avere palestinesi dalle sue parti. “I valori della cultura islamica – aveva spiegato – sono troppo diversi da quelli occidentali”. Talvolta ci si chiede perché alcuni immigrati, islamici o non islamici, odino il Paese che pure ha dato loro ospitalità e la risposta la si può trovare nelle parole di questo sindaco. Fortunatamente non tutti gli immigrati sono così. Non lo è Joda, che nel momento dell’emergenza, vedendo il poliziotto a terra sanguinante, non ha esitato a rischiare la propria vita per correre in suo aiuto.

 

NELLA FOTO, Osama Joda mostra orgoglioso lo stemma che la Polizia di Vienna gli ha voluto regalare in segno di riconoscenza per aver salvato la vita all’agente ferito.

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