Venerdì 8 Novembre 2024

Il 29 settembre si vota in Austria per la rielezione del Parlamento. A quella data mancano ancora due mesi, ma l’atmosfera si sta già surriscaldando, perché se ne conosce già il vincitore. Per la prima volta sarà l’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, quello che in Europa è alleato di Salvini, Orban e Le Pen nel gruppo dei “Patrioti”. Non c’era riuscito con Jörg Haider, non c’era riuscito con Heinz Christian Strache, ma questa volta il partito nato dopo la guerra per raccogliere il voto degli ex nazisti ce la farà.

È vero, i sondaggi registrano l’umore del momento degli elettori, che da qui a settembre potrebbe cambiare. Ma la vittoria dell’Fpö è data da tutti per scontata, perché questo partito è costantemente in testa da due anni. Soltanto un evento imprevedibile – come lo fu lo scandalo di Ibiza per Strache – potrebbe cambiare la situazione.

L’ultimo aggiornamento ci viene offerto da un sondaggio condotto dall’istituto Spectra, per conto della Kleine Zeitung, su un campione di 1000 intervistati. Ad essi è stata posta la classica domanda: se la prossima domenica (cioè domani) si andasse alle urne, a quale partito darebbe il suo voto? Il 27% degli intervistati ha risposto: l’Fpö. Gli altri due partiti che contano – l’Övp (Partito popolare) e l’Spö (Partito socialdemocratico) – sono stati indicati entrambi dal 22%.

Il distacco è netto, 5 punti percentuali, ma Stephan Duttenhöfer, direttore di Spectra, non esclude che il 29 settembre si possa giungere a un confronto a tre, con un recupero di popolari e socialdemocratici. Si tratta tuttavia di un’ipotesi alquanto improbabile. Il 9 giugno, alle elezioni europee, l’Fpö aveva distaccato l’Övp di soli 30.000 voti. Ma quelle, appunto, erano elezioni europee, che agli elettori dell’estrema destra non interessano granché e a cui non partecipano. Alle politiche di settembre, invece, andranno compatti a votare.

Lo scenario delineato dal sondaggio di Spectra prefigura grandi difficoltà nella formazione del nuovo governo. Anche se vincitore, l’Fpö avrà bisogno di un socio per raggiungere la maggioranza in Parlamento, ma Övp ed Spö hanno sempre escluso di potersi alleare con l’Fpö. Almeno con l’Fpö di Herbert Kickl (nella foto), l’attuale segretario, che è visto come un estremista, al pari di Salvini in Italia. Accetterebbero un Fpö a guida Norbert Hofer (già candidato alla presidenza della Repubblica), considerato più moderato, che, sempre per restare nel confronto con la Lega, equivarrebbe a un Giorgetti o Fedriga.

Ammesso che Övp ed Spö restino rigidi sulle loro posizioni – ma l’autore di questo blog non ne è molto convinto – i due da soli non avrebbero la maggioranza per governare e dovrebbero cercare un terzo socio. Quale?

Il sondaggio di Spectra misura la situazione dei partiti minori, Verdi e Neos (liberali di centro). Sono entrambi al 9%. Poi c’è la sorpresa del Bierpartei, il “Partito della birra”, creatura di Dominik Wlazny, in arte Marco Pogo (è un medico che si è sfilato il camice per dedicarsi alla musica). Spectra gli attribuisce un 6%, che è un risultato notevole per un movimento poco presente nei media e con un programma pressoché inesistente. Ma forse è proprio la novità a incuriosire.

Un’altra sorpresa è il Partito comunista (Kpö). Partecipa a tutte le elezioni, ma non riesce mai ad eleggere un solo deputato. Questa volta potrebbe farcela, perché il sondaggio lo dà al 4%, che è la soglia per entrare in Parlamento. Sarebbe l’unico partito nei parlamenti d’Europa che non ha mai rinnegato l’ideologia comunista e che ci tiene a farlo sapere anche nel nome.

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