Venerdì 8 Novembre 2024

20.05.29 Ischgl-Tirol, apres-ski Kitzloch - CopiaBrucia ancora la ferita di Ischgl. I contagi tenuti nascosti per giorni in uno dei principali poli sciistici austriaci si sono rivelati un boomerang. Si voleva evitare la chiusura anticipata della stagione sciistica e incassare più soldi, ma l’azzardo ha seminato il virus in migliaia di ospiti che poi, tornando a casa, lo hanno sparso in mezza Europa. La conseguenza è che oggi, soprattutto in Germania e nel Nord Europa, a causa della cinica gestione di Ischgl, l’Austria è vista con sospetto e non è un caso che, in seguito all’aumento del numero dei contagi, il governo tedesco abbia definito zona a rischio l’intero Tirolo (dopo averlo già fatto per Vienna).

È dunque comprensibile la preoccupazione del governo e dei responsabili del turismo austriaci di correre ai ripari, mettendo in campo per tempo tutte le misure ritenute necessarie per offrire sicurezza sanitaria a chi nella prossima stagione invernale verrà a sciare da queste parti. Il “pacchetto” per “un turismo invernale sicuro” è stato presentato nei giorni scorsi dal cancelliere Sebastian Kurz e dalla ministra per il turismo, Elisabeth Köstinger. Facevano compagnia ai due il ministro della Salute, Rudolf Anschober, il presidente della Camera dell’economia, Harald Mahrer, e, chissà perché?, anche il governatore del Tirolo, Günther Platter.

Chissà perché solo lui e non anche, per esempio, quelli del Vorarlberg e del Salisburghese, che sono Länder altrettanto importanti per il turismo invernale? Forse perché Ischgl si trova in Tirolo e si voleva essere certi che il governatore Platter avesse imparato bene la lezione e che starà più attento a non ripetere gli errori di marzo.

Il “pacchetto”, dunque. Le misure sono tante, ma probabilmente soltanto la prima sarà efficace: niente più “après-ski” come li abbiamo conosciuti finora e come venivano vissuti in particolare a Ischgl, con fiumi di birra e schnaps fino alle ore piccole del mattino. Alcuni degli ospiti contagiati a marzo – lo si è saputo dopo – si erano recati nella località tirolese senza alcuna intenzione di sciare (non avevano portato con sé né sci, né scarponi), ma soltanto per gozzovigliare tutta la notte, un po’ come fanno i giovani austriaci quando scendono a Lignano per Pentecoste.

D’ora in avanti l’“après-ski” non potrà più diventare la baldoria oscena che abbiamo visto, perché gli avventori dei locali dovranno mantenere la distanza di un metro e stare sempre seduti, sia all’interno che all’esterno. A Ischgl verrà a mancare uno degli elementi fondamentali di richiamo, più importante perfino della neve, mentre non cambierà nulla o quasi nulla nelle altre località “normali”, come Pramollo, dove simili degenerazioni non c’erano mai state.

Il secondo punto del “pacchetto” fa appello alla responsabilità dei singoli, che può voler dire tutto e niente. Contiene un’esortazione generica ad applicare le misure di protezione (mascherina), all’igiene (gel, lavaggio delle mani) e al distanziamento.

Il terzo punto riguarda i tamponi. Finora ne sono stati effettuati 230.000 nell’ambito della ricettività (hotel, ristoranti). Ora saranno estesi ai maestri di sci, agli accompagnatori turistici, alle guide. Insomma, a tutti coloro che lavorano con gli ospiti.

Il quarto capitolo del “pacchetto” è dedicato alle misure di protezione nel campo della ristorazione. In ristoranti, trattorie, rifugi alpini non saranno ammessi gruppi composti da più di 10 persone. Orario di apertura dalle 5 del mattino all’1 di notte, ma ogni Land potrà disporre orari più limitati. In Tirolo, nel Salisburghese e nel Vorarlberg da venerdì la chiusura sarà anticipata alle 22. Cibi è bevande non potranno essere consumati vicino al punto di distribuzione. Negli spazi al chiuso la consumazione dovrà avvenire stando seduti. Gli avventori dovranno rispettare la distanza di un metro e portare la mascherina, tranne il momento in cui saranno seduti per le consumazioni. Obbligo permanente di mascherina per il personale.

Il quinto capitolo riguarda la pratica dello sci. Il distanziamento di un metro è previsto anche per gli impianti di risalita e ciò potrà comportare una riduzione del numero dei viaggiatori; un metro di distanza anche nella fila per accedere agli impianti. Le scuole di sci lavoreranno con gruppi di 10 allievi al massimo (compreso il maestro); i maestri che arriveranno dall’estero dovranno disporre di un test negativo al Coronavirus.

Il “pacchetto” prende in considerazione, infine, anche i mercatini di Natale, che sono proliferati nel corso degli anni e ormai si fanno anche dove non si erano mai fatti, perché più che la tradizione conta il richiamo dei turisti. Qui ci sono soltanto indicazioni di massima (contingentamento dei visitatori, per evitare affollamenti; distanza tra gli stand; misure di igiene e sicurezza per operatori, personale in servizio, visitatori) e la previsione per ogni mercatino di un “incaricato Covid”, ovvero di una persona responsabile del rispetto di tutte le misure di prevenzione.

 

NELLA FOTO, la bolgia dell’”après-ski” a Ischgl, che ha favorito il diffondersi del contagio tra gli ospiti.

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