Il prossimo Ballo dell’Opera di Vienna si terrà l’8 febbraio del prossimo anno, come sempre la sera del giovedì grasso. Perché parlarne già adesso? Perché chi avrebbe intenzione di partecipare al “ballo dei balli”, l’appuntamento più importante del carnevale austriaco, è meglio che non perda tempo. Ieri mattina, infatti, è incominciata la prevendita dei biglietti d’ingresso. Non c’è la corsa all’acquisto, come per il Concerto di Capodanno, ma la domanda è comunque elevata e il numero dei posti disponibili (circa 6.000), si esaurisce presto.
Si dice che la partecipazione al Ballo dell’Opera sia un’esperienza che non ha prezzo. Ed è proprio così. Parteciparvi costa un occhio della testa. Soltanto l’ingresso alla prossima edizione, la sessantaseiesima nella storia del ballo, costerà 385 euro. A questo prezzo si ha diritto di entrare nel palazzo dell’Opera e di ballare, ma nient’altro. Non si può disporre nemmeno di una sedia per riposarsi, se non di quelle che si trovano nelle salette adiacenti.
Ma la nota spese non finisce qui. A meno che non si risieda a Vienna, si deve mettere in conto il viaggio nella capitale austriaca e il soggiorno. Inoltre, poiché per accedere all’evento è d’obbligo il frac, che non tutti hanno nell’armadio, si dovrà noleggiarlo sborsando alcune centinaia di euro.
Se poi si vuole disporre di un posto a tavola, si dovranno aggiungere altri 220 euro. Non per avere la tavola, me soltanto un posto da condividere con altri sconosciuti alla stessa tavola. Per non parlare dei palchi, il cui costo varia a seconda della grandezza e della collocazione. Quelli più piccoli e defilati costano 14.000 euro. I palchi migliori, perché più spaziosi e perché consentono di vedere meglio la sala ed essere visti dalla sala, costano 24.500 euro. Questi ultimi non sono ancora prenotabili, perché gli sponsor del teatro dell’Opera e i membri del Circolo degli amici della Staatsoper (l’iscrizione costa 30.000 euro all’anno) hanno un diritto di precedenza sino alla fine di agosto.
Il programma dell’edizione 2024 del Ballo dell’Opera non è ancora noto, ma questo conta poco. A chi acquista il biglietto non interessa sapere chi suonerà, chi canterà, chi ballerà; gli basta poter esserci.
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