Martedì 3 Dicembre 2024

22.05.18 Rettungsgasse, corsia di emergenzaIl tempo vola davvero. Sembrava ieri, quando in Austria hanno introdotto la “Rettungsgasse”, invece leggendo i giornali scopriamo che sono passati già 10 anni. La “Rettungsgasse” è il nome che in Austria hanno dato a quella che noi in Italia chiamiamo “corsia di emergenza” nelle autostrade. Serve a facilitare la circolazione dei veicoli di soccorso e della polizia, quando capita un incidente.

Ma “Rettungsgasse” e “corsia di emergenza” non sono la stessa cosa. È bene che gli automobilisti italiani che andranno in Austria per vacanze o lavoro lo sappiano e ne tengano conto. Sulle autostrade italiane la corsia di emergenza è quella all’estrema destra della carreggiata, su cui è vietato viaggiare e anche fermarsi, perché deve restare permanentemente libera.

In Austria da 10 anni non è più così. Se succede un incidente o se nello specchietto retrovisore si vedono i lampeggianti dei veicoli di soccorso, ci si deve immediatamente spostare tutto a sinistra o tutto a destra, in modo che rimanda libero un corridoio al centro della carreggiata. È quel corridoio la “Rettungsgasse”. Se le corsie sono tre, non ci sono problemi: basta lasciare libera quella centrale; se le corsie sono solo due, invece, ci si deve stringere a sinistra e a destra, in maniera che al centro rimanga lo spazio sufficiente per i veicoli di soccorso.

Quando la “Rettungsgasse” fu introdotta 10 anni fa, fu accolta con molto scetticismo dall’opinione pubblica. Si temeva che gli automobilisti avrebbero fatto confusione, con conseguente paralisi del traffico. Invece la novità è stata capita in breve tempo e applicata con successo. Oggi, secondo un sondaggio svolto dall’Ifes per conto della società autostradale Asfinag, la maggioranza della popolazione sa come funziona una “Rettungsgasse”. Soltanto il 14% degli intervistati ha dichiarato che non saprebbe come comportarsi, qualora in autostrada fosse necessario creare quel varco al centro della carreggiata.

Sono stati intervistati anche gli operatori del soccorso (ambulanze, vigili del fuoco, medici). Tre su quattro hanno dichiarato che ora, con la “Rettungsgasse”, possono arrivare più velocemente sul luogo dell’incidente. Il risparmio di tempo è stato stimato in 2 minuti. Sembrano pochi, ma in molti casi sono sufficienti per salvare una vita.

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