Mercoledì 4 Dicembre 2024

Tutti i giornali italiani riportano oggi in prima pagina la notizia della telefonata tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il sedicente presidente della commissione dell’Unione africana. Ieri ne avevano già riferito i siti web, per cui non serve aggiungere altro.

In Austria l’eco è stata quasi inesistente. Ma anche chi ne ha sentito parlare non è parso molto turbato. Forse un po’ divertito, perché gli è venuto subito in mente che un analogo “incidente” era capitato poco più di un anno fa anche al sindaco di Vienna, Michael Ludwig, del Partito socialdemocratico.

Anche quella volta era stato il duo russo Vladimir Kuznetsov e Alexej Stoljarov, in arte Vovan e Lexus, a farsi beffe del borgomastro viennese, con cui uno dei due si era spacciato per il sindaco di Kyiv, Vitali Klitschko, noto a livello mondiale per i suoi successi nel pugilato. Ludwig c’era cascato in pieno e, pensando di poter sfruttare a fini elettorali quel “colpo di fortuna”, si era fatto fotografare al suo tavolo in municipio, mentre di fronte a sé aveva il monitor della videochiamata, con il volto del sedicente Klitschko. E subito dopo aveva diffuso la foto via Twitter. Ne avevamo riferito in questo blog il 26 giugno 2022 e il video della conversazione, durata 10 minuti, si può rivedere qui.

In quell’occasione la stampa austriaca aveva messo a fuoco il ruolo dei due attori russi. In Italia i giornali vicini a Meloni li hanno definiti “cialtroni”, quasi che denigrandoli e insultandoli fosse possibile rimediare al danno d’immagine causato alla presidente del consiglio. In realtà Kuznetsov e Stoljarov sono dei seri professionisti, che fanno il loro mestiere e lo fanno così bene da riuscire a trarre in inganno esponenti politici di tutta Europa e non solo.

Avevano iniziato una ventina di anni fa, giocando lo scherzo della telefonata a personaggi pubblici in Russia, a prescindere dal loro orientamento politico. Dopo l’annessione della Crimea, però, i due si sono avvicinati sempre più al Cremlino, utilizzando il loro lavoro a sostegno della politica di aggressione di Vladimir Putin.

Con il sindaco di Vienna l’approccio era stato più facile, perché un amministratore comunale, anche se di una capitale, non dispone di uno staff diplomatico che gli guarda le spalle come quello della presidente Meloni. Tuttavia Ludwig non poté essere accusato di ingenuità o di imprudenza. Prima di concordare la video-telefonata, i suoi collaboratori si erano preoccupati di interpellare il Ministero degli Esteri e l’Ambasciata austriaca a Kyiv, che avrebbe confermato l’identità del sindaco ucraino.

Anche la diplomazia austriaca aveva preso una cantonata e se n’era resa conto solo dopo che la frittata era stata fatta. Grazie a Dio, però, il sindaco Ludwig aveva dimostrato di essere un politico navigato e nel colloquio con il finto collega di Kyiv si era guardato bena dal pronunciare frasi compromettenti. E, soprattutto, aveva evitato il tono confidenziale di chi, come Giorgia Meloni, aveva chiacchierato con il “presidente africano”, intercalando espressioni del tipo “detto tra me e lei”, come se stesse parlando con l’inquilina del piano di sotto.

NELLA FOTO, il sindaco di Vienna Michael Ludwig, di spalle, a colloquio con quello che credeva essere il collega di Kyiv, mentre invece aveva a che fare con una “deep fake”.

__________________________

Austria vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.