È uno stillicidio di episodi di molestie sessuali ai danni di ragazzini quello che si registra da alcuni giorni in Austria, da quando in Germania il vescovo di Regensburg ha rivelato gli abusi compiuti nei confronti dei ragazzi del coro del duomo. È come se da allora fosse stato scoperchiato un vaso di Pandora in cui per anni erano rimasti nascosti i peccati che la coscienza austriaca aveva ignorato o finto di ignorare. Non passa infatti giorno senza che qualcuno non riveli nuovi sconcertanti episodi. Dopo quelli segnalati nell’abbazia benedettina di Admont, in Stiria, ieri l’”Oberösterreich Nachrichten” di Linz ha riferito di altre 5 vittime nella millenaria abbazia di Kremsmünster, anche questa dell’Ordine benedettino, che si aggiungono a episodi precedenti, facendo salire il totale a 9. E nella stessa giornata due cittadini tedeschi hanno rivelato di essere stati oggetto di attenzioni morbose quando, da ragazzini, avevano fatto parte dei Wiener Sängerknaben, il celebre coro di voci bianche di Vienna.
L’Austria è sbigottita. Si sveglia al mattino temendo di apprendere dalla radio altre sconvolgenti notizie che possano gettare nuove inquietanti ombre sulla Chiesa e non soltanto su di essa. Da ieri il Land Carinzia ha istituito una hot-line alla quale si possono rivolgere quanti hanno subito molestie: riceveranno assistenza psicoterapeutica e legale. Lo scorso anno ne hanno avuto bisogno 34 persone e in questi primi tre mesi dell’anno già 10. Gli episodi emersi in campo ecclesiastico fanno temere che il fenomeno sia molto più esteso: da ciò la decisione di istituire una linea telefonica dedicata a questo scopo.
Gli ultimi episodi relativi a Kremsmünster risalgono agli anni ’80 e mettono sotto accusa tre religiosi, uno dei quali, oggi 75enne, ha ammesso gli atti che gli vengono imputati. Le accuse sono apparse ieri nel quotidiano di Linz, che ha raccolto la testimonianza di un ex allievo del collegio. L’uomo, oggi quarantenne, ha riferito di punizioni fisiche, ma anche a sfondo sessuale, come l’obbligo di inginocchiarsi davanti al religioso, chinando il capo sulla sua zona genitale. Ha riferito anche di assistenti che infilavano le mani nei pigiami degli alunni. Un altro ex collegiale, intervistato dall’Orf, ha raccontato di religiosi che lo “aiutavano a lavarsi nei punti giusti” e di uno in particolare che assisteva i ragazzi mentre si facevano la doccia.
Non meno gravi le violenze subite dai Sängerknaben (ragazzini sotto i 13 anni). I due tedeschi che ieri si sono decisi a vuotare il sacco hanno parlato di “docce rituali in presenza dei prefetti” e di “sesso orale” imposto ai piccoli cantori durante le tournée all’estero.
Nella foto di Lukas Beck, i Wiener Sängerknaben, i “piccoli cantori di Vienna”, vittime anch’essi di episodi di pedofilia.