Venerdì 4 Ottobre 2024

20.05.10 Carcere Stain (Krems); Alma Zadic - CopiaL’8 maggio 1945 è il giorno della capitolazione della Wehrmacht. L’evento viene commemorato in questa data anche in Austria, benché qui le truppe alleate fossero giunte con qualche giorno o qualche settimana di anticipo. Vienna, per esempio, fu liberata già il 13 aprile, dopo 8 giorni di furiosi combattimenti, per il rifiuto del Gauleiter Baldur von Schirach di dichiararla “città aperta”, come era avvenuto per Roma. E proprio qui, in una Vienna in macerie, si riunì già il 20 aprile un governo provvisorio che proclamò la rinascita della Repubblica.

Pur con questa discordanza inevitabile di date (anche in Italia si festeggia il 25 aprile, mentre in molte città del nord la Liberazione avvenne soltanto più tardi), l’8 maggio è la giornata dedicata al ricordo di quei tragici eventi.

Quest’anno la ministra della Giustizia, Alma Zadic, ha scelto per la cerimonia una sede insolita: il carcere di Stein, un quartiere di Krems, lungo il Danubio. È il secondo istituto di pena dell’Austria, per dimensioni. Ma Zadic lo ha scelto per un altra ragione. Qui il 6 aprile del 1945, quando ormai la fine del Reich “millenario” era imminente, il direttore del carcere decise di far uscire dalle celle i detenuti accusati di reati minori.

La scelta non fu condivisa dal comando locale delle Ss, che diedero luogo a quella che in seguito fu definita la “Kremser Hasenjagd”, la “caccia alla lepre di Krems”. È un genere di caccia in cui si spara liberamente alle prede, che poi vengono ammonticchiate nella piazza del paese. A quella “Hasenjagd” presero parte, con le Ss, anche la Hitlerjugend, la Gendarmeria, la Volkssturm. I detenuti usciti da poco dalla prigione furono inseguiti nei campi e nei boschi dei dintorni e ammazzati a fucilate. Alla fine si contarono 386 vittime. Tra queste, anche il direttore del carcere e due agenti di custodia, giustiziati sul posto senza processo.

Alma Zadic ha voluto che la cerimonia dell’8 maggio 2020 non fosse un vuoto rituale, che alle giovani generazioni non dice ormai nulla. Ha voluto associare la commemorazione a uno specifico episodio di quei giorni, convinta che solo in questo modo si riesca a comprendere, anche a distanza di 75 anni, quale fu la follia del nazismo.

La ministra ha deposto una corona nel piazzale del carcere, proprio dove nell’aprile del 1945 furono portati i cadaveri dei detenuti uccisi. Ricordando quell’episodio, Alma Zadic ha auspicato che “quelle vittime possano essere un monito per noi a non consentire che l’odio e il razzismo siano tollerati nella nostra società”, “Dipende dalla nostra responsabilità – così la ministra – imparare dal passato e comportarci di conseguenza”.

 

NELLA FOTO, il discorso della ministra della Giustizia, Alma Zadic, nel piazzale interno al carcere di Stein (Krems), dopo la deposizione delle corone in memoria delle 386 vittime naziste del 1945.

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