Giovedì 27 Marzo 2025

Le scuole dell’obbligo a Vienna sono frequentate da circa 115.000 alunni. Come in Italia, stiamo parlando di scuole elementari e medie, cui si aggiungono alcune altre categorie (scuole speciali, scuole di avviamento professionale), che comunque riguardano sempre le stesse fasce di età.
Di tutta questa popolazione scolastica, 19.700 alunni sono considerati “ausserordentliche”, ovvero “straordinari”. La definizione non riguarda l’intelligenza o il grado di apprendimento dei discenti, ma l’insufficiente conoscenza della lingua tedesca, che rende difficile o impossibile per essi seguire le normali lezioni. Sono “straordinari” i bambini o i ragazzi che, pur non parlando il tedesco, vengono comunque ammessi nelle classi corrispondenti alla loro età e alla loro maturità mentale. Un terzo di essi hanno come lingua madre l’arabo.
Tra gli alunni del primo anno di scuola, gli “straordinari” salgono al 45% e il loro numero è destinato ad aumentare con i ricongiungimenti familiari. Tra il 2023 e la metà del 2024 si calcola che ogni mese siano arrivati a Vienna mediamente 300 nuovi alunni. Il fenomeno è calato nei mesi successivi e dovrebbe cessare, se verrà data attuazione al programma del governo Övp-Spö-Neos, che prevede la sospensione dei ricongiungimenti.
Si può immaginare la difficoltà di insegnamento in classi dove una parte degli alunni non capisce ciò che dicono i docenti e molti alunni non si capiscono nemmeno tra di loro, appartenendo a etnie diverse. E, siccome la distribuzione degli immigrati non è omogenea in tutte le scuole e in tutti i quartieri, vi sono scuole di Vienna in cui quasi tutti gli alunni sono di origine straniera e hanno difficoltà di apprendimento.
Per ovviare al problema, dall’anno scolastico 2018-19 sono stati istituiti a Vienna corsi di tedesco di 20 ore, con la presenza di insegnanti di lingua tedesca e insegnanti a conoscenza della lingua materna degli alunni. Dipenderà molto dal successo di questi corsi il processo di integrazione, che appare comunque estremamente difficile, perché in famiglia e nelle loro comunità questi bambini continuano a parlare la lingua del loro Paese di provenienza.
È significativo il fatto che la maggior parte dei 19.700 alunni “straordinari” – cioè non in grado di comprendere a sufficienza la lingua tedesca – siano nati in Austria e abbiano frequentato per due anni le scuole materne di Vienna.

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