Martedì 3 Dicembre 2024

22.05.15 Elezione 100 pc Karl NehammerIl congresso straordinario dell’Övp, Partito popolare austriaco, ha eletto ieri Karl Nehammer alla carica di segretario nazionale. Lo era già, di fatto, dal giorno delle dimissioni del suo predecessore Sebastian Kurz, nel dicembre scorso, ma c’era bisogno ancora che fosse consacrato dal voto congressuale, che è stato dato appunto ieri.

Un migliaio le persone presenti all’assemblea, di cui 524 i delegati con diritto di voto. Gli altri erano solo invitati. I 524 delegati hanno votato, tutti i 524 voti sono risultati validi, tutti i 524 voti sono andati a Karl Nehammer. Nessun voto disperso, nessuna scheda bianca. Un risultato bulgaro, che però non è avvenuto in Bulgaria, me nella “Helmut List Halle” di Graz, un ex fabbricato industriale riconvertito in enorme sala polifunzionale.

Non ci sono precedenti nei congressi dell’Övp di elezioni al 100% e crediamo che non ce ne siano neppure in quelli degli altri partiti. Un risultato strepitoso, che tuttavia non garantisce alcunché al nuovo segretario. Nel 2014 Reinhold Mitterlehner fu eletto segretario con il 99,1%, ma non durò in carica che pochi mesi, fatto fuori non dagli avversari degli altri partiti, da un Giuda cresciuto in casa, quel Sebastian Kurz che già al momento del voto tramava alle sue spalle per toglierselo dai piedi e prenderne il posto.

Quel tradimento Mitterlehenr se l’è legato al dito e al congresso di ieri non si è fatto vedere, benché invitato. C’erano, invece, tutti i predecessori di Nehammer, compreso Kurz che, chiamato sul palco, si è guardato bene dal fare discorsi politici. Ha soltanto confessato come la sua vita sia cambiata, da quando 6 mesi fa è nato il figlio Konstantin, e come ora, con il suo nuovo lavoro negli Usa, passi venti giorni al mese viaggiando.

I vertici dell’Övp temevano che la presenza di Kurz potesse rubare la scena a Nehammer. Invece si sbagliavano. L’ex “ragazzo prodigio”, che cinque anni fa aveva fatto sognare la base dell’Övp, non ha lasciato un buon ricordo. Con lui l’Övp aveva trionfato in due elezioni, è vero, ma grazie a manovre sottobanco, sondaggi d’opinione taroccati, consenso comprato con soldi dei contribuenti.

Nessuno ieri ha aperto bocca in proposito, per non guastare la festa e per non offrire argomenti di cui parlare alla “concorrenza”. Il voto plebiscitario per Nehammer va letto in questo modo: una dimostrazione di compattezza in un partito in gravi difficoltà, avendo dovuto cambiare all’improvviso i principali esponenti della sua dirigenza, perché indagati dalla magistratura per corruzione, falso, peculato, finanziamento illecito e altro ancora.

È presto per dire se Karl Nehammer sia l’uomo giusto a reggere il timone dell’Övp in questo difficile frangente, ma August Wöginger, capogruppo al Parlamento, lo ha definito così, nel suo breve e infervorato discorso al microfono: “È come il capitano che guida la nave nella tempesta”. E quando la nave rischia il naufragio, tutti devono remare nella stessa direzione. Fuor di metafora: bisogna schierarsi compatti con il “capitano”.

Il voto “bulgaro” per Nehammer ha questa prima interpretazione. Ma ce n’è anche una seconda: segna una cesura completa con quella che ormai è definita “l’era Kurz”. Sebastian Kurz aveva lasciato la cancelleria federale in ottobre, perché indagato per corruzione e falso, e in dicembre si era dimesso anche da segretario, dopo che erano diventate pubbliche le chat, che avevano rivelato la macchinazione da lui tramata tre anni prima per fare le scarpe a Mitterlehner e conquistare la cancelleria. Il cosiddetto “Projekt Ballhausplatz”.

Nei giorni scorsi Kurz, in alcune interviste, ha escluso categoricamente un suo ritorno in politica. Gran parte dei sodali del suo “cerchio magico”, anch’essi indagati dalla magistratura, si erano già fatti da parte. Nel corso dell’ultima settimana si è dimessa anche la ministra Elisabeth Köstinger, ultima rimasta dei fedelissimi di Kurz, seguita nello stesso giorno anche dalla ministra Margarete Schramböck (non inquadrabile nella cerchia dei fedelissimi, ma comunque voluta anch’essa da Kurz al governo).

Che un capitolo si sia chiuso definitivamente lo si è capito anche dal fatto che alle 13.30 in punto, cioè nel momento in cui incominciavano i lavori congressuali, è stata modificata la grafica e il logo dell’Övp nel sito web del partito: non più “Die neue Volkspartei” (“Il nuovo Partito popolare”), come aveva voluto Kurz, ma semplicemente “Die Volkspartei”, il nome che il partito aveva sempre avuto prima dell’arrivo del giovane “Basti”.

Il cambio di rotta è stato espresso con poche parole dal governatore della Stiria, Hermann Schützenhofer, che ha pronunciato il saluto di apertura in veste di padrone di casa: “Con Karl Nehammer siamo ritornati alla realtà della vita”.

 

NELLA FOTO, il cancelliere austriaco Karl Nehammer, appena eletto segretario dell’Övp. Alle sue spalle il monitor indica l’esito della votazione: 100%.

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