La cosiddetta “era Kurz” è finita ufficialmente ieri. Le dimissioni da cancelliere Sebastian Kurz le aveva date già il 9 ottobre, dopo lo scandalo dell’”Inseratenaffäre” e soprattutto dopo che lo scambio di sms tra lui e i suoi sodali avevano rese pubbliche le sue ciniche manovre per far fuori il collega di partito Reinhold Mitterlehner e prenderne il posto. Sono di pochi giorni fa anche le sue dimissioni da segretario dell’Övp e da capogruppo del partito in Parlamento. Ma da ieri “Basti” ha deposto anche la veste di deputato. Ora con la politica e con le istituzioni ha definitivamente chiuso ed è tornato a essere un semplice cittadino.
Come ex parlamentare e capogruppo, però, avrebbe avuto diritto all’indennità di carica di 15.000 euro lordi (ridotta al 75%) per almeno sei mesi. La norma mira a consentire agli ex politici di “sopravvivere” nella fase di reinserimento nella vita civile. L’erogazione dell’indennità cessa, infatti, non appena l’ex deputato ha trovato lavoro.
Kurz però ha rinunciato fin da subito all’indennità, confermando in tal modo che i propositi annunciati di voler intraprendere un nuovo lavoro nei primi mesi del 2022 sono fondati. Che genere di lavoro è difficile prevedere, perché “Basti” nella sua vita ha fatto solo politica e null’altro, non ha neppure concluso gli studi. Ma molti ex leader in passato hanno fatto strada in attività di consulenza o di lobbying per aziende internazionali o per governi stranieri. Se anche Kurz seguirà questo percorso lo sapremo tra breve.
NELLA FOTO, Sebastian Kurz con la compagna Susanne Thier, da poco diventata mamma di un bambino, Konstantin. I due si frequentano fin dagli anni delle scuole superiori e presto dovrebbero sposarsi.
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