L’Austria è ormai entrata completamente nel clima natalizio. Sabato scorso è stato inaugurato il mercatino di Vienna (quello più frequentato davanti al municipio, ma, ben si intende, ce ne sono tanti altri in tutti i quartieri della città) e il governatore della Carinzia Gerhard Dörfler c’è andato di persona per accendere le mille lampadine dell’abete centenario che il suo Land ha donato quest’anno alla capitale. Oggi sarà la volta dei mercatini di Natale di Klagenfurt e di Villaco, solo per citare i più importanti in Carinzia.
La tradizione si mescola alle novità, il profumo di Glühwein (il vin brulè) e dei biscotti di panpepato ai colori delle candele e delle decorazioni per l’albero e per la casa. Gli italiani provano un’attrazione irresistibile per questi luoghi magici del Natale e accorrono a frotte per trascorrervi un paio d’ore e acquistare qualche souvenir da portare a casa. Gli austriaci lo sanno bene e vi si stanno adeguando – anzi, vi si sono adeguati da un pezzo – perché il rispetto delle tradizioni non è necessariamente in contraddizione con il business. Ben vengano allora gli italiani – in auto con famiglia o con le gite organizzate in pullman – se ciò può far aumentare il fatturato.
Sbaglierebbe, tuttavia, chi identificasse questi mercatini austriaci con un fenomeno commerciale, o prevalentemente commerciale, come le nostre domeniche di dicembre con i negozi aperti. Perché in Austria il Natale non lo si celebra il 25 dicembre e nei giorni successivi, ma prima. In Austria si celebra soprattutto il periodo dell’Avvento, tutti i giorni fino alla messa di mezzanotte del 24 dicembre. Certo, nell’Austria secolarizzata di oggi la religiosità di un tempo si è molto appannata, ma la sua sedimentazione psicologica riaffiora in queste nebbiose giornate di dicembre e si manifesta in tanti modi, anche attraverso i mercatini, che qui non vengono chiamati “di Natale”, ma “Christikindlmärkte”, cioè “mercatini di Gesù bambino”. Insomma, il riferimento alla fede cristiana è diretto, senza la mediazione di Babbi Natale barbuti o Babbe Natale in minigonna.
Dove andare allora per provare anche quest’anno le emozioni che, pare, solo i “Christkindlmärkte” austriaci sanno dare? La risposta è difficile, sia per la quantità dell’offerta, sia per la diversità (vi sono mercatini di paese, spesso molto semplici e con poche bancarelle, ma nei quali sopravvive l’autenticità di un tempo), sia per l’ubicazione. Non resta quindi che limitarsi a un elenco di proposte. Partendo, naturalmente, da Klagenfurt, che ospiterà come sempre il suo mercatino nella Neuer Platz (quella del municipio e del drago) e nell’adiacente area pedonale. È forse il mercatino più grande della Carinzia, per offerta di prodotti dell’artigianato artistico, di addobbi per l’albero, di dolci e prodotti gastronomici. Non da meno per dimensioni il mercatino di Villaco, nella Hauptplatz e intorno al duomo. Tutti e due saranno inaugurati oggi e osserveranno l’orario continuato 10-19.
Restando in Carinzia, segnaliamo il mercatino di Spittal, nel parco davanti al palazzo Porcia (tutti i giorni, dal 27 novembre), con bancarelle, concerti vocali e strumentali, giochi a premi, programmi per bambini. Sta diventando sempre più interessante anche il mercatino di Velden (da venerdì a domenica nelle quattro settimane dell’avvento), sul Wörthersee, che in realtà non è soltanto un mercatino, ma molto di più, soprattutto per i più piccoli: c’è un “ufficio postale degli angeli” dove si possono scrivere e spedire letterine a Gesù Bambino, una forneria dove sempre i bambini possono preparare da sé del dolci da assaggiare subito o portare a casa, la “bottega del bricolage” per imparare a fare decorazioni natalizie. Il lago poi diventa palcoscenico per una ghirlanda galleggiante di 25 metri di diametro, illuminata appena fa buio da 80 mila luci. Sempre in Carinzia merita una citazione il mercatino di Millstatt, aperto dal 26 novembre.
Allargando lo sguardo a tutta l’Austria, i mercatini che la stampa austriaca registra come più interessanti e meritevoli di una sosta sono quelli di Lienz, nel Tirolo orientale (abbastanza vicino al Friuli), di Mariazell (il santuario mariano in Stiria, luogo di devozione e pellegrinaggio dei popoli della Mitteleuropea), di Hallstatt (suggestivo villaggio in riva al lago omonimo, che ha dato il suo nome a un’era geologica, come molti studenti ricorderanno), di St. Wolfgang nel Salzkammergut, di Salisburgo (nella piazza davanti al duomo ma anche dentro le mura della fortezza che domina dall’alto la città).
A Vienna abbiamo già citato il mercatino davanti al Municipio. Ce ne sono altri due che meritano una citazione: quello nel piazzale sotto la famosa “ruota gigante” del Pater e quello, considerato “moderno e alternativo”, nel Museumquartier.
Nella foto, il mercatino di Natale nella Neuer Platz di Klagenfurt.