Sono le 8.30 di lunedì. Roland Drexler, 56 anni, è nella sua Volkswagen Caddy parcheggiata davanti al municipio di Altendorf. Siamo nel Mühlviertel, una delle regioni dell’Alta Austria. Poco dopo arriva una seconda auto, da cui scende Franz Hofer, 64 anni, sindaco di Kirchberg an der Donau, comune non molto distante da Altendorf. Sono entrambi cacciatori e tra i due non corre buon sangue.
Quando Hofer smonta dall’auto, anche Drexler scende dalla sua. Imbraccia uno dei due fucili che ha con sé, lo punta contro Hofer e spara, ma non lo colpisce o lo colpisce soltanto di striscio. Il sindaco si dà alla fuga, ma Drexler lo insegue e spara un secondo colpo, questa volta mortale.
Subito dopo l’omicida risale sulla sua auto e punta in direzione di Arnreit, un paesino lontano non più di un chilometro. Sono le 8.45, quando entro in casa di Josef H., di 64 anni, poliziotto in pensione e già direttore della riserva di caccia. Lo trova in soggiorno e, senza dargli il tempo di reagire, spara una fucilata anche a lui, facendolo secco.
Rimonta sulla Caddy e riparte a tutto gas. Ha con sé il fucile con cui ha ammazzato il sindaco e l’ex poliziotto e una pistola. Da quel momento non si sa più nulla di lui. È come se si fosse volatilizzato nelle campagne del Mühlviertel, ma forse potrebbe aver raggiunto la confinante Cechia, se non addirittura la Germania. Un imponente schieramento di poliziotti gli sta dando la caccia, poiché lo si ritiene estremamente pericoloso e potrebbe uccidere ancora.
Lo scenario è lo stesso della “Mühlviertel Hasenjagd”, la caccia che nel febbraio 1945 soldati nazisti e civili diedero a 500 ufficiali sovietici fuggiti dal lager di Mauthausen. Ma le circostanze sono diverse. Allora l’obiettivo era di sparare a vista e uccidere gli evasi – cosa che avvenne e che per questo nei libri di storia le fu dato il nome di “Hasenjagd”, perché le prede venivano uccise come nella “caccia alla lepre” – mentre questa volta lo scopo è di catturare il fuggitivo, prima che possa fare altre vittime. Nel frattempo le strade della zona sono state chiuse al traffico e sono state messe sotto protezione della polizia una cinquantina di persone, tra cui il sindaco di Altenfeld.
Si ignorano per il momento le ragioni che hanno indotto Roland Drexler a commettere il duplice omicidio. La sola ipotesi plausibile è che si tratti di una resa dei conti nell’ambiente dei cacciatori del Mühlviertel. L’omicida – che dovremmo ancora definire “presunto”, benché gli episodi siano abbastanza evidenti – risulta senza precedenti penali, ma su di lui penderebbero due denunce per irregolarità venatorie, una risalente alla primavera scorsa e la seconda di pochi giorni fa. Sarebbe quest’ultima ad aver scatenato la sua furia omicida.
NELLE FOTO, la polizia impiegata nella caccia nel Mühlviertel e la foto segnaletica di Roland Drexler diffusa dagli inquirenti, per facilitare il ritrovamento.
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