Giovedì 14 Novembre 2024

hypo_apa_726neuLe somme si faranno a fine anno, ma fin d’ora si sa che nel bilancio 2009 di Hypo Group Alpe Adria (holding carinziana proprietaria di Hypo Bank Italia) il deficit si aggirerà tra i 1400 e i 1700 milioni. Sarà necessario e urgente, perciò, un aumento di capitale non inferiore al miliardo e mezzo. Sono queste le prime indicazioni emerse dalla seduta del consiglio di sorveglianza del gruppo, riunitosi ieri a Monaco. Il quesito a cui pare non sia stata data adeguata risposta è: chi tirerà fuori tutti quei soldi. Dei tre azionisti di Hypo Group (Bayern Lb 67,1%, Grawe 20,5%, Land Carinzia 12,4%) nessuno sembra nelle condizioni di sostenere un simile sforzo. Grawe non ha alcuna intenzione di partecipare all’aumento di capitale e non può essere costretta a farlo. Il Land Carinzia, a sua volta, ha per suo conto un debito di 2,5 miliardi ereditato dall’era Haider e non può indebitarsi ulteriormente. Certo, dalla vendita di una sua quota di Hypo Bank alla Bayern Lb aveva incassato nel 2007 809 milioni, ma parte di quella somma è vincolata a progetti infrastrutturali (tra cui il traforo ferroviario della Koralpe) e la parte restante è per legge indisponibile (per renderla disponibile occorrerebbe il voto di due terzi del consiglio regionale, che al momento è irraggiungibile).

E Bayern Lb? L’azionista di maggioranza sembrerebbe disposto a mettere sul tavolo un miliardo, a patto che gli altri forniscano il restante mezzo. Ma anche l’atteggiamento di Bayern Lb incomincia a vacillare. Di proprietà del Land Baviera, ha già investito in Hypo Bank 2,5 miliardi e a sua volta non naviga in buone acque. Nel 2008 aveva perso 5 miliardi ed era stata salvata dal Land con una iniezione di capitale di 10 miliardi. Quest’anno avrebbe chiuso il bilancio in attivo, senza la voragine di Hypo Bank. Il problema diventa a questo punto politico, perché il miliardo da portare in dote a Hypo Bank, alla fine, dovrebbe stanziarlo il governo bavarese, aggravando a sua volta il proprio deficit di bilancio.

Analoga la situazione per il Land Carinzia, che non avendo nulla di suo da mettere sul piatto, chiede di nuovo aiuto allo Stato, il quale ha già prestato nel 2008 900 milioni e non può prestarne altri, senza sconvolgere il proprio bilancio. Una soluzione di ripiego potrebbe essere quella di una garanzia statale per gli investimenti a rischio (leggi: crediti inesigibili), che verrebbero così trasferiti in una sorta di “bad bank”. Ma una decisione va presa subito, prima dell’assemblea straordinaria già convocata per il 10 dicembre. Dopo quella data potrebbe essere troppo tardi.

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