Martedì 3 Dicembre 2024

19.09.14 Eva Sangiorgi, Viennale 2019 - CopiaLa “Viennale”, il più importante festival del cinema in Austria, ha reso noto in questi giorni il programma della sua prossima edizione. Accanto al filone principale dedicato al cinema contemporaneo, vi saranno altri due dedicati rispettivamente a monografie dei più importanti autori cinematografici e a una riproposizione di pellicole meno recenti, ma che hanno fatto la storia del cinema. Dimenticavamo di dire che la “Viennale”, in calendario dal 26 ottobre al 6 novembre, dallo scorso anno è diretta da una donna, l’italiana Eva Sangiorgi. Il festival, che incomincerà il prossimo ottobre, sarà il secondo organizzato da lei.

La decisione del “Kuratorium” della Viennale di affidare a una straniera il principale festival austriaco del cinema non è insolita in Austria, dove si ritiene evidentemente che l’alternanza di personalità austriache con personalità giunte da fuori favorisca un costruttivo scambio di esperienze e un arricchimento dell’offerta culturale.

Non è un caso, per esempio, che l’attuale sovrintendente dell’Opera di Stato, Dominique Meyer, sia un francese dell’Alsazia. Il prossimo anno scadrà il suo mandato e il suo posto sarà preso da Bogdan Roscic, manager musicale di Belgrado, giunto in Austria da profugo con la sua famiglia. Il tempio austriaco della musica in mani straniere, dunque.

E non solo il tempio della musica, anche quello delle “belle arti”: il Kunsthistorisches Museum. Attualmente quella che è considerata una delle massime istituzioni museali al mondo è retta dall’austriaca Sabine Haag, che prossimamente cederà il posto ad Eike Schmidt. È un nome che conosciamo, perché è l’attuale, ancora per pochi giorni, direttore degli Uffizi di Firenze. Il nome può trarre in inganno gli italiani che confondono l’Austria con la Germania o che credono che, in fondo, sia la stessa cosa. Ma Schmidt non è austriaco, è tedesco.

L’Austria ha scelto anche in questo caso uno “straniero”, come per l’Opera di Stato e per la Viennale. O come anche – passando dall’arte alla scienza – per il Centro di ricerca di medicina molecolare, istituzione scientifica di rilevanza internazionale, diretto dall’italiano Giulio Superti Furga, di cui avevamo avuto occasione di scrivere in questo blog il 18 maggio 2017.

In Italia recentemente sono state fatte scelte differenti, all’insegna del motto “prima gli italiani”. E così, per esempio, non è stato rinnovato l’incarico agli stranieri che al tempo del ministro Franceschini erano stati nominati direttori di alcuni importanti musei. Ora che Franceschini è di nuovo al ministero può darsi che arrivi il contrordine, ma sarebbe ormai troppo tardi, perché quei direttori, come Eike Schmidt, sono già stati “catturati” da altri e sarà difficile riaverli.

È questa forse la ragione per cui il “Kuratorium” della Viennale, per non perdersi la collaborazione di Eva Sangiorgi, le ha rinnovato fino al 2026 il contratto che altrimenti le sarebbe scaduto il prossimo anno. “Eva Sangiorgi – ha dichiarato Veronica Kaup-Hasler, assessora alla cultura di Vienna – è riuscita in poco tempo con molto fiuto, una visione aperta sul mondo e una straordinaria programmazione a dettare una linea, che è essenziale per un festival di importanza internazionale. Lei costituisce un grande arricchimento per la Viennale e per questa città. Perciò siamo lieti di poter contare su altre avvincenti e stimolanti edizioni del festival sotto la sua direzione”.

NELLA FOTO, la direttrice italiana della Viennale, Eva Sangiorgi, alla presentazione dell’edizione 2019 del festival.

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