Lunedì 2 Dicembre 2024

21.01.18 Michale Ludwig, Sebastian Kurz, Hermann SchützenhöferDoveva concludersi oggi il lockdown “duro” – il terzo della serie – deciso dall’Austria a metà dicembre. Ma poi il termine era slittato al 24 gennaio, perché non era passata in Parlamento la proposta di introdurre i test di massa, precondizione per consentire un alleggerimento delle misure. Neppure questo rinvio è bastato: tutti gli indicatori dell’epidemia sono sfavorevoli e ad aggravare la situazione è sopraggiunta la variante inglese. E così ieri il governo ha annunciato un allungamento del lockdown fino all’8 febbraio e, per alcune categorie, addirittura fino a marzo.

Quanto sia considerata grave la situazione in Austria lo si evince anche dai partecipanti alla conferenza stampa indetta per spiegare le nuove misure. In tutti questi mesi ci eravamo abituati a vedere sempre il cancelliere Sebastian Kurz, con il suo vice Werner Kogler e i ministri della Salute e degli Interni, che la stampa austriaca aveva battezzato scherzosamente il “Virologische Quartett”, ovvero il “quartetto dei virologi”, benché nessuno dei quattro sia un virologo o abbia cognizioni di medicina

Ieri invece Kurz si è presentato ai giornalisti insieme con il vicerettore dell’Università di medicina di Vienna, Oswald Wagner, e con i governatori della Stiria, Hermann Schützenhöfer, attuale presidente della conferenza dei governatori regionali, e di Vienna, Michael Ludwig. La presenza degli ultimi due è un segnale importante: per far accettare le nuove pesanti restrizioni il cancelliere ne aveva discusso la sera prima, facendole approvare, con i governatori di tutti i nove Länder.

Ed ecco le principali misure annunciate. Tutto bloccato fino all’8 febbraio. Dopo quella data potranno riaprire i negozi, quanti prestano servizi alla persona (parrucchieri, massaggiatori, fisioterapisti ecc.) e i musei. Ristoranti, bar, impianti turistici, eventi pubblici rimarranno chiusi per più tempo, probabilmente fino a marzo (della loro riapertura si parlerà a metà febbraio, alla luce dei dati epidemiologici disponibili in quel momento).

Dovranno essere rispettate, come sempre, tutte le misure per evitare i contagi, ma secondo criteri più rigorosi. Per esempio, la mascherina prescritta per entrare nei negozi (saranno aperti solo alimentari, farmacie, tabaccai e simili) non sarà più quella chirurgica naso-bocca, ma diventerà obbligatorio ovunque il modello Ffp2. Nei negozi alimentari verranno vendute a prezzo di costo e in alcuni casi saranno distribuite anche gratis (le modalità esatte saranno comunicate oggi). Il distanziamento non sarà più di un metro soltanto, ma di due.

Le “Semesterferien” (sono le vacanze scolastiche di febbraio, previste a turno nei vari Länder e che in tempi senza epidemia erano utilizzate per andare a sciare) saranno anticipate in Stiria e Alta Austria, per farle coincidere con il periodo di lockdown. In questo modo a Vienna e in Bassa Austria si ritornerà in classe l’8 febbraio, negli altri Länder il 15. Nelle scuole sarà introdotto l’auto-test (non appena disponibile). Lo smart-working sarà praticato ovunque le condizioni di lavoro lo consentano.

In una successiva, distinta conferenza stampa, tenuta dal vicecancelliere Werner Kogler e da alcuni altri ministri, sono state illustrate le nuove misure adottate per ridurre l’impatto del lockdown sull’economia. La principale riguarda il prolungamento del “Kurzarbeit” (una sorta di cassa integrazione). Per la copertura dei costi fissi sostenuti dalle aziende, anche in giorni di chiusura, è stato previsto un bonus ed è stato disposto un risarcimento per le perdite di esercizio.

Abbiamo detto che dall’8 febbraio potranno riaprire i musei e le gallerie d’arte, dove si potrà accedere solo indossando la mascherina Ffp2, ma senza obbligo di un test preventivo. Continueranno invece a rimanere chiusi teatri, cinema, sale da concerto, discoteche.

 

NELLA FOTO, il cancelliere Sebastian Kurz, al centro, preceduto dal sindaco (e governatore) di Vienna, Michael Ludwig, e seguito dal governatore della Stiria, Hermann Schützenhöfer, alla conferenza stampa di ieri.

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