Venerdì 4 Ottobre 2024

09.03.09 Heinz Schultz e sorella Martha SchultzIl “caso Hypo Group” sta diventando ora anche un “caso Pramollo”. La holding carinziana, recentemente nazionalizzata per evitarne il fallimento, intende disfarsi della sua quota di partecipazione (30%) alla Nassfeld Pramollo Bergbahnen Ag, società che gestisce gli impianti nel polo sciistico al confine con il Friuli. La decisione era nell’aria da quando il gruppo aveva incominciato a uscire dai settori non strettamente bancari. Ma ora è diventata ufficiale e c’è anche un potenziale compratore con nome e cognome: Heinz Schultz, 42 anni, proprietario assieme alla sorella Martha e al fratello Georg del più grande comprensorio sciistico in mani private, un vero e proprio impero che si estende dalla Zillertal, in Tirolo, a Matrei e Kals, nel Tirolo orientale, al Mölltaler Gletscher e all’Ankogel, sui Tauri carinziani, e che comprende anche alberghi e campi di golf, con un fatturato annuo di 80 milioni e 700 dipendenti.

E qui nasce il problema: gli operatori di Pramollo, che controllano a loro volta il 33% della Nassfeld Pramollo Bergbahnen Ag, non ne vogliono sapere di intrusioni esterne. Non ne vuol sapere in particolare Arnold Pucher, pioniere del polo sciistico carinziano, l’uomo che 48 anni fa vi aveva montato la prima rudimentale sciovia azionata con un motore a scoppio prelevato da una Volkswagen. Ma non ne vuol sapere neppure Christof Herzog, l’altro operatore locale, proprietario degli impianti ai piedi del Gartnerkofel. Fosse per loro, non avrebbero voluto avere tra i piedi nemmeno Hypo Group, ma dieci anni fa avevano dovuto accettare il gruppo bancario a causa delle difficoltà finanziarie incontrate dopo l’ingente investimento nel Millennium Express, la telecabina di arroccamento che sale a Pramollo da Tröpolach.

Il fatto è che nella Nassfeld Pramollo Bergbahnen Ag la loro parola conta, perché gli atti di straordinaria amministrazione (come appunto la cessione di una quota azionaria), in base allo statuto, devono essere approvati da un numero di azionisti che rappresentino almeno il 75,1% del capitale. Oltre a Hypo Group, con il 30%, e alla “Nassfeld Interessegemeinschaft” di Pucher e Herzog, con il 33%, sono soci il Land Carinzia, pure con il 33%, e la Grawe con il resto. Pucher & Co. quindi hanno una sorta di diritto di veto ed è con loro che Hypo Group dovrà fare i conti se vorrà vendere la propria quota.

Heinz Schultz si è dichiarato interessato a subentrare, ma solo a patto che non vi sia l’ostilità degli altri soci. L’atteggiamento di Pucher lascia però poche speranze: “Sono in buoni rapporti con Schultz e collaboriamo molto bene con il Top Ski Pass (lo skipass regionale, cui partecipano anche i poli sciistici del Mölltaler Gletscher e dell’Ankogel, n.d.a.), ma se noi carinziani andassimo in Tirolo per sceglierci un comprensorio sciistico ne verremo cacciati”. Due incontri con le parti promossi dal Land Carinzia, presenti il vicepresidente Uwe Scheuch e l’assessore alle finanze Harald Dobernig, non gli hanno fatto cambiare idea.

Hypo Group, dal canto suo, non intende recedere dal proposito di andarsene da Pramollo e la cosa riguarda anche la nostra regione. Perché il progettato collegamento a fune tra Pontebba e il polo sciistico dovrebbe essere affidato proprio alla gestione della Nassfeld Pramollo Bergbahnen Ag, da cui Hypo Group ora vuole uscire. Sempre che quel progetto, di cui si parla da oltre vent’anni, diventi davvero realtà.

Nella foto, Heinz Schultz con la sorella Martha. Insieme con un terzo fratello controllano un impero turistico.

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