Un anno dopo la morte di Haider, l’assenza del leader si fa sentire. I suoi successori non hanno il talento del “pifferaio magico” che aveva il governatore scomparso e il loro gradimento da parte dei cittadini appare fortemente ridimensionato. Hanno contribuito non poco alcune recenti vicende politiche e finanziarie, a cominciare dalla legge che ha raddoppiato il finanziamento ai partiti e che è stata giudicata da molti un pugno nello stomaco, in tempi di crisi economica, di povertà crescente, di disoccupazione in aumento e di famiglie che, come in Italia, non arrivano alla quarta settimana del mese.
È di questi giorni, inoltre la drammatica vicenda di Hypo Bank, sulla soglia del fallimento. Ieri si è tenuta l’assemblea straordinaria per l’aumento di capitale resosi necessario dopo le perdite previste in quasi 1.700 milioni di euro. La seduta è stata interrotta nella tarda mattinata, perché gli azionisti (Bayern Lb 67,1%, Grawe 20,5 e Land Carinzia 12,4) sono stati convocati a Vienna, al Ministero delle finanze, e non è stata più ripresa. È opinione condivisa dagli osservatori che nella crisi della holding finanziaria vi sia una responsabilità politica che risale all’era Haider.
Secondo il “barometro politico” dell’istituto Human di Klagenfurt, il gradimento del Bzö (il partito di Haider, ora alla guida del Land) è precipitato al 33%, dal 44,9% del risultato elettorale di marzo. Anche il Partito socialdemocratico (Spö) e il Partito popolare (Övp) hanno perso molti consensi: il primo è sceso dal 28,4% al 20 e il secondo dal 16,8 al 9.
Il risultato più significativo è stato dato dalla risposta alla domanda: “Come è cambiata la politica dopo Haider?”. Il 47% dei 650 intervistati ha dichiarato: negativamente. Soltanto il 20% ha espresso il parere che sia migliorata; per il 33%, invece, non sarebbe cambiato nulla.
Jörg Haider con l’allora presidente della Bayern Lb all’epoca della vendita di Hypo Group Alpe Adria all’istituto bavarese.