Quando il 2 febbraio si terrà a Klagenfurt la cerimonia di insediamento del nuovo vescovo Josef Marketz, alla solenne celebrazione nel duomo della città saranno presenti tutti i vescovi dell’Austria, compresi quelli ausiliari ed emeriti. In tutto 26 tra presuli ed ex presuli. Da Vienna verrà addirittura il cardinale Christoph Schönborn. Le sue precarie condizioni di salute gli avevano impedito di partecipare alle celebrazioni liturgiche del Natale, ma ciononostante affronterà il viaggio fino a Klagenfurt.
Un solo assente tra i vescovi: Alois Schwarz, che aveva preceduto Marketz alla guida della diocesi carinziana fino al 30 giugno 2018 e che ora è a capo di quella della Stiria. Jakob Ibounig, cancelliere della Curia di Klagenfurt, aveva avuto il compito di organizzare la cerimonia del 2 febbraio. Era stato lui a inviare gli inviti a tutti i vescovi austriaci, sollecitando una risposta di adesione entro una certa data, per poter riservare per tempo i posti sui banchi del duomo, che non sono tanti (teoricamente la chiesa può ospitare fino a 530 persone, sedute e in piedi). Quella di Schwarz non è pervenuta.
La sua assenza non passerà inosservata. L’imbarazzo per gli scandali che hanno accompagnato la sua disinvolta gestione della Curia carinziana è comprensibile. All’arbitrario sperpero di risorse del patrimonio della sua Chiesa, si sono aggiunti comportamenti personali discutibili per un vescovo, come la relazione avuta con una donna. Una relazione talmente passionale da rimanerne accecato, tanto da affidare di fatto a lei le redini della diocesi. Tutte le decisioni importanti dovevano passare attraverso questa donna, che faceva anche da filtro a ogni contatto di mons. Schwarz con il mondo esterno. La avevano soprannominata per questo “signora vescovo”, perché era lei a comandare.
Da tempo ci si attendevano da Schwarz parole di scuse nei confronti dei fedeli della sua ex diocesi. Lo stesso Marketz, in una recente intervista alla “Kleine Zeitung” aveva detto di confidare in un simile passo del suo predecessore. Almeno finora la sua fiducia è andata delusa e l’assenza di mons. Schwarz alla cerimonia del 2 febbraio fa supporre che non abbia alcuna intenzione di farlo e non si renda ben conto della grave crisi da lui procurata alla sua ex diocesi.
Se ne rendono ben conto, invece, gli altri suoi colleghi vescovi e per questo l’adesione è stata totale. Da Graz arriverà addirittura l’anziano mons. Egon Kapellari, che era stato vescovo della Carinzia fino al 2001, prima dell’arrivo di Schwarz. L’omelia sarà pronunciata da mons. Benno Elbs, vescovo del Vorarlberg, che nel 2018 aveva fatto parte del team di “visitatori apostolici” incaricati dalla Santa Sede di far luce sull’amministrazione della diocesi carinziana nell’era Schwarz.
Fra vescovi, prelati, preti della diocesi, membri dei consigli pastorali, rappresentanti istituzionali, giornalisti, amici e parenti del nuovo vescovo, i posti nel duomo di Klagenfurt si sono presto esauriti. Molti fedeli non potranno accedervi, perché sprovvisti di invito. Non sono mancate per questo le lamentele.
Secondo alcuni, si sarebbe dovuto seguire l’esempio del vescovo di Innsbruck, Hermann Glettler, la cui cerimonia di insediamento si era tenuta nella Olympiahalle, alla presenza di migliaia di persone. A Klagenfurt, invece, si è preferito restare nel duomo, anche se piccolo, perché qui – come ha osservato il cancelliere Ibounig – si trova la cattedra vescovile. Chi non riuscirà a entrare nella chiesa potrà seguire la cerimonia su monitor in tende allestite all’esterno della chiesa. La cerimonia, inoltre, sarà trasmessa in diretta dall’Orf, l’emittente televisiva pubblica austriaca.
NELLA FOTO di altri tempi (oltre 10 anni fa), il nuovo vescovo della Carinzia Josef Marketz, a sinistra, con il suo predecessore Alois Schwarz. Il primo a quel tempo era direttore della Caritas diocesana, il secondo vescovo di Klagenfurt.
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