Il gioco d’azzardo in Italia è ormai in gran parte in mani austriache. Intendiamo il gioco legale, quello delle sale scommesse, delle slot machine, delle giocate sui videoterminali presenti in migliaia di bar. Un impero in cui nei primi sei mesi di quest’anno sono stati spesi in giocate di vario genere 67,7 miliardi.
Il nuovo operatore quasi monopolista nel mercato italiano si chiama Novomatic, colosso dell’azzardo con sede in Austria, presente con le sue controllate in un centinaio di Paesi di tutto il mondo. In Italia opera da 15 anni, tra l’altro, con le società Novomatic Italia Spa e Allstar Srl, che controlla al 100%.
Nei giorni scorso la holding austriaca ha acquisito anche il controllo di Hbg, acquisendone l’80% del capitale. L’ammontare dell’investimento non è noto, ma viene stimato in varie centinaia di milioni di euro. Hbg è presente sul mercato italiano da vent’anni e si era potuta espandere rapidamente.
Hbg è attualmente il più grande fornitore e concessionario di Vlt (Video Lottery Terminal), ovvero quelle lotterie giocate on line, tramite schermi televisivi presenti in molti bar e ristoranti, con estrazioni che si susseguono senza fine a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. Ma Hbg fa affari anche con le tradizionali slot machine, con le puntate on line, con sale scommesse e con sale per il gioco del Bingo. Hbg ha la concessione in Italia di quasi 5.000 Vlt, settore a cui Novomatic era molto interessata, non potendolo esercitare in Austria, dove attualmente soltanto Casinos Austria ha ottenuto la concessione.
Con l’ingresso nel capitale di Hbg, Novomatic diventa leader nel mercato italiano, dove intendere consolidare e accrescere la propria posizione dominante. Attualmente sono sue le 240 sale Admiral. Ora può contare anche sulle oltre 20.000 slot machine di Hgb, 4.800 Vlt, 18 sale Bingo, 50 sale scommesse, un portale internet per il gioco on line.
Quale ruolo abbia avuto e stia avendo nel nostro Paese – dissanguando poveracci che, come si usa dire, non arrivano alla fine del mese, ma trovano da qualche parte 67,7 miliardi da buttare al vento – lo dimostrano le controversie con il fisco italiano. Nel 2012 Novomatic era stata condannata a 150 milioni di euro, per non aver connesso il sistema di gioco automatico con la rete dell’Agenzia delle Entrate. Novomatic aveva presentato ricorso, giungendo nel 2014 a un compromesso, in esecuzione del quale aveva versato una multa di 47,5 milioni.
Quella vicenda è una delle tante che in questi giorni vedono indagati per corruzione e per altri reati l’ex cancelliere Sebastian Kurz e i suoi sodali. A uno di questi, l’ex ministro delle Finanze Gernot Blümel, si era rivolto l’amministratore delegato di Novomatic, chiedendogli di intercedere presso l’amico di partito Kurz (al tempo ministro degli Esteri), affinché intervenisse sul fisco italiano, facendo cancellare la multa milionaria.
Non sappiamo come siano andate poi le cose. Dall’intercettazione degli sms da parte della Procura anticorruzione sappiamo, tuttavia, che Blümel si fece carico del problema e pregò Thomas Schmid (sì, proprio lui, quello dei 300.000 messaggi che hanno messo in croce il “cerchio magico” di Kurz) di occuparsene.
Tanta sollecitudine aiuta a capire quale sia la potenza di fuoco di un gruppo come Novomatic, in grado di “comprare” politici ovunque, prossimamente anche in Italia. Una potenza di fuoco enorme, ma esercitata con discrezione. Come lo so evince dalla sede della “casa madre”, a Gumpoldskirchen, un villaggio di meno di 4.000 abitanti, in mezzo ai vigneti della Thermenregion, a sud di Vienna. È in quest’area appartata che, tra “il ribollir de’ tini”, Novomatic esercita il suo impero del gioco sull’Austria e sul resto del mondo. Ormai anche sull’Italia.
NELLA FOTO, il palazzo di Gumpoldskirchen, villaggio a sud di Vienna, dove ha sede la casa madre di Novomatic.
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