Venerdì 4 Ottobre 2024

19.11.05 Linker Fernerkogel tra Ötztal e Pitztal (Tirolo) 2 - CopiaQuesta prima d’ora non s’era mai sentita: il Tirolo intende decapitare una delle sue montagne, per ampliare il suo già sterminato demanio sciabile. Il sacrificio di quella vetta – che un tempo gli austriaci consideravano quasi terra sacra, tanto da piantarvi la croce – sarebbe imposto dalla necessità di creare un collegamento a fune tra due valli, la Pitztal e la Ötztal (quella alla cui testata una trentina di anni fa il ghiacciaio in scioglimento restituì l’uomo di Simulaun, che proprio per questo venne chiamato Ötzi),

Nascerebbe, in questo modo, il più grande collegamento di piste d’Europa. Stiamo parlando, ovviamente, di piste su ghiacciaio, uno degli ultimi rimasti a quelle quote e in quell’angolo dell’arco alpino, consentendo di aggiungere altri 64 ettari di superficie sciabile a quelli che già ci sono. Serviranno tre nuove telecabine, un bacino d’acqua per alimentare gli impianti di innevamento artificiale (il ghiacciaio evidentemente non garantisce neve perenne), un tunnel di 600 metri e lo “spianamento” del Linker Fernerkogel, che perderà in altezza 40 metri.

Il tutto comporterà la rimozione di 750.000 metri cubi di terra e roccia su una superficie equivalente a quella di 116 campi di calcio. Le nuove strutture in cemento che dovranno essere realizzate in quota avranno un ingombro di 35.000 metri cubi.

Prima che il tritolo faccia saltare la vetta del Linker Fernerkogel si è formato un movimento che si oppone all’operazione. Si chiama “Allianz für die Seele der Alpen” (Alleanza per l’anima delle Alpi) e il termine “Allianz” fa capire che si tratta di una coalizione di tutte le forze che hanno a cuore la natura alpina, anche di quelle che non sempre erano andate d’accordo tra loro. Ci sono, naturalmente, le associazioni alpinistiche, che in Austria sono due: da una parte l’Alpenverein (equivale al nostro Club alpino, ma in Austria ha una connotazione sociale precisa: riunisce gli alpinisti della classe borghese, quella, per intenderci, che vota Övp), dall’altra la Naturfreunden (“Amici della natura”), associazione che potremmo definire di sinistra e i cui soci votano prevalentemente Spö (non è un caso che il saluto classico dei socialdemocratici austriaci sia “Freundschaft!”, che vuol dire appunto “amicizia”).

Alpeverein e Naturfreunden questa volta si sono uniti e con essi anche il Wwf Austria e insieme hanno presentato una petizione in cui si chiede lo stop al progetto, per risparmiare “lo sfruttamento di tre ghiacciai finora incontaminati”. Fanno parte di quell’ultimo 7% del territorio austriaco su cui finora l’uomo non aveva messo mano.

La petizione è indirizzata al governo del Land Tirolo, dove troviamo un’altra sorpresa. Nella giunta regionale sono saldamente presenti i Verdi, ovvero i portabandiera dell’ambientalismo. Come è possibile che proprio sotto i loro occhi stia avvenendo questo scempio ambientale che costringerà i geografi a ridisegnare la mappa della zona?

I promotori dell’intervento – la Pitztaler Gletscherbahnen e la Bergbahnen Sölden – negano che si tratti di una scempio ambientale. Innanzitutto perché il movimento di terra e roccia sarà sensibilmente inferiore a quello denunciato e in secondo luogo perché non sarà “decapitata” una vetta, ma “soltanto” abbassato un tratto di cresta in prossimità della vetta. Resta confermato, invece, l’intervento invasivo su tre ghiacciai frequentati finora soltanto dagli scialpinisti.

La petizione intanto è in corso e in due giorni (fino a ieri sera) aveva raccolto 57.000 firme. Per leggere il testo completo del documento e conoscere il numero aggiornato delle firme raccolte si può cliccare qui.

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