L’Austria è alla vigilia di un nuovo, severo lockdown, più severo di quello già in vigore nelle ultime due settimane, che proprio per questo era stato definito “kleiner Lockdown” (“piccolo lockdown”). Entrerà in vigore alla mezzanotte di oggi e durerà tre settimane, fino al 6 dicembre compreso. L’appello che il cancelliere Sebastian Kurz ha rivolto ai suoi connazionali è di rimanere il più possibile a casa e di evitare ogni contatto. “Per favore, non incontrate nessuno, Trascorrete questo tempo con le persone con cui abitate”. E il ministro della Salute, Rudolf Anschober, è stato ancora più esplicito: “La situazione è drammatica e se l’epidemia continua a crescere con questo ritmo, entro novembre gli ospedali avranno esaurito la loro capacità di accoglienza. In alcuni ciò accadrà già prima”.
L’Austria è la “maglia nera” per velocità di diffusione del Covid-19. Ogni giorno si aggiungono in media 7.000 nuovi casi (venerdì addirittura 9.586, un record), che stanno riempiendo gli ospedali e, quel che è peggio, le terapie intensive. Ieri mattina era stata raggiunga quota 599, che sfiora così quella soglia del 30% (i posti letto disponibili sono 2.000 circa) oltre la quale si entra nell’emergenza e ci si avvia verso il temuto “triage”, quando i medici saranno costretti a scegliere chi curare e chi no, in base alle probabilità di sopravvivenza. “Il lockdown duro è l’unica chance – ha dichiarato Anschober – per ridurre l’eccessivo carico sulle terapie intensive. È l’ultima chance per evitare il “triage” nei nostri ospedali. Solo così possiamo proteggere la vita di molti uomini”.
Da domani, dunque, entra in vigore in Austria un “coprifuoco” esteso all’intera giornata (nelle ultime due settimane era già in vigore dalle 20 alle 6). Il divieto di uscire di casa non sarà assoluto. Sono previste eccezioni per esigenze di lavoro, per acquisti di prima necessità (dagli alimentari ai giornali), per motivi sanitari e per una lunga serie di altri casi, compresa l’esigenza di sgranchirsi le gambe “per ristoro fisico e psichico”. L’obiettivo resta quello di ridurre al massimo i contatti e quindi il rischio di contagio.
Per questo da domani tutte le scuole saranno chiuse. Quelle superiori lo erano già e le lezioni venivano seguite da casa, via internet. Da domani rimarranno a casa anche gli alunni delle scuole elementari e medie e delle materne. Le sedi delle elementari e materne, tuttavia, rimarranno aperte non per tenere lezione, ma per “ospitare” eventuali alunni che non possano rimanere in casa, perché i genitori lavorano e non ci sarebbe chi li accudisce.
Saranno chiusi i negozi (a eccezione di alimentari, drogherie, tabaccherie, giornalai, banche, poste e pochi altri) e i luoghi per il tempo libero (teatri, sale da concerto, cinema, musei, scuole di ballo, bagni pubblici, sale da gioco ecc.). Gli alberghi erano chiusi e continueranno a essere chiusi, potendo ospitare solo chi viaggia per lavoro. Idem per bar e ristoranti, con possibilità di fornire soltanto cibi per asporto. Aperte le chiese, ma solo a chi vorrà recarsi individualmente a pregare, non per la celebrazione della messa o di altre liturgie, come in Italia.
Serviranno queste misure a ridurre la pressione del virus entro il 6 dicembre e consentire quindi una celebrazione del Natale quasi normale? Il cancelliere confida di sì e, perché ciò accada, ha annunciato ieri uno screening di massa sulla popolazione nell’ultima settimana del lockdown, screening che sarà ripetuto alla vigilia di Natale.
NELLA FOTO, il cancelliere Sebastian Kurz (a sinistra) nella trasmissione dell’Orf di ieri mattina, dove ha annunciato screening di massa. Lo hanno intervistato i giornalisti Matthias Schrom (Orf) e Isabelle Daniel (Österreich).
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